L’odissea dei lavoratori irregolari Evaso solo il 30% delle richieste

Nonostante agli stranieri, per mezzo dei datori di lavoro, sia stato chiesto il versamento di 500 euro per l’avvio della procedura in molti sono ancora in attesa della prima convocazione in Prefettura.

L’odissea dei lavoratori irregolari  Evaso solo il 30% delle richieste

L’odissea dei lavoratori irregolari Evaso solo il 30% delle richieste

di Roberto Canali

Un’odissea che rischia di essere infinita quella di tanti lavoratori stranieri che in provincia di Como sono in attesa di essere regolarizzati ormai da 3 anni. A fronte di 1915 richieste presentate solo 605 sono state evase per colpa della carenza cronica di personale. A denunciarlo la Cgil di Como che ha ripreso i dati dell’indagine "Ero straniero" compiuta partendo dai dati del Ministero dell’Interno, dalle prefetture e dalle questure. Lo stato di avanzamento delle domande di regolarizzazione, che sono state presentate tra giugno e agosto 2020 approfittando dell’opportunità offerta dal Governo. I ritardi però si sono accumulati, prima per l’emergenza Covid e poi per la carenza cronica di personale. Nonostante agli stranieri, per mezzo dei loro datori di lavoro, sia stato chiesto il versamento di 500 euro per l’avvio della procedura in molti sono ancora in attesa della prima convocazione. Molte delle istanze sono state presentate da badanti che nel frattempo sono state costrette a cambiare il datore di lavoro che aveva presentato l’istanza per il semplice motivo che l’anziano che accudivano è finito al ricovero o peggio defunto. "Come si ricorderà il decreto “rilancio“, licenziato dal governo nel maggio 2020, prevedeva la regolarizzazione straordinaria di lavoratrici e lavoratori senza documenti ed impiegati irregolarmente nel nostro paese nel settore domestico ed in quello agricolo - spiegano da Cgil Como - I dati che riguardano la nostra provincia, pur in linea con lo sconfortante scenario nazionale, sono gravi e preoccupanti. A fronte di 1826 domande presentate per l’emersione del lavoro domestico e di 115 domande per lavoro subordinato, i permessi di soggiorno fisicamente rilasciati dalla Questura cittadina sono 605".

In pratica a tre anni dalla fine della finestra concessa per la regolarizzazione solo il 31,2% delle domande presentate è stato analizzato. "Ciò rende di fatto inesigibile un diritto alla regolarizzazione statuito dalla normativa nazionale. Le conseguenze di tali ritardi sono gravissime ed impattano pesantemente sulla vita di quasi milletrecento persone che, nella provincia di Como, vengono costrette all’incertezza e alla precarietà". In particolare chi ha presentato la domanda di sanatoria in attesa di ricevere i documenti non può lasciare il territorio nazionale, pena l’annullamento dell’istanza presenta, e non può aprire un conto corrente perchè è in possesso di un codice fiscale provvisorio.