Le crisi internazionali rischiano di compromettere anche l’economia lombarda, che già nell’ultimo trimestre dell’anno ha registrato una contrazione del suo Pil di mezzo punto percentuale, passando da una crescita dell’1,5% stimata nel luglio scorso a un consuntivo che difficilmente andrà oltre un +1%. Una situazione che preoccupa Cna Lombardia che dà voce alle ansie dei piccoli imprenditori che nel 2023 si sono trovati alle prese con la stretta sul credito, in calo del 9,2%, e l’aumento dell’inflazione. Anche se rispetto al 2019, il periodo pre-pandemia, il Pil è cresciuto del 5,2% i segni del rallentamento sono ben presenti nello focus realizzato dal Centro Studio Sintesi per Cna Lombardia. Se la crescita dei consumi delle famiglie si conferma positiva, +1,6% nel 2023 con una prospettiva di ulteriore aumento dell’1,6% nel 2024, a registrare un rallentamento sono gli investimenti, cresciuti dell’1,1% quasi 2 punti percentuali in meno rispetto alle attese. A pesare su questa situazione ci ha pensato l’inflazione che recentemente si è stabilizzata, ma che tuttavia, a settembre 2023, in Lombardia fa registrare un +5,3% rispetto allo stesso mese del 2022.
Considerando invece i primi nove mesi del 2023, i prezzi in Lombardia sono aumentati in media del 7,1%, in particolare nei settori abitazione, acqua, energia (+14,3%), alimentari e bevande (+10,4%), servizi e ristorazione (+8%). La vera nota dolente però resta la stretta al credito delle piccole imprese che fa segnare -9,2% nell’ultimo anno. Anche per le imprese medio-grandi il dato resta negativo, ovvero -3,5%, per un totale relativo alla Lombardia che si attesta a -4,2%. Dal punto di vista territoriale, Brescia (-11,6%), Varese (-11%), Lecco (-10,4%), Como (-9,7%) e Pavia (-9,7%)si confermano le province più penalizzate. Seguono Bergamo (-9,1%), Sondrio (-8,3%), Cremona (-6,6%), Monza e Brianza (-4,7%), Mantova (-1,8%), Lodi (-1%), Milano (-0,1%). Rimane positiva l’occupazione: +1,5% rispetto allo stesso periodo del 2022, con +67mila occupati. L’aumento si concentra però nei servizi (+1%) e nel settore commercio-alberghi-ristoranti (+6,3%); diversamente, si rileva la flessione dell’agricoltura (-1,6%) e delle costruzioni (-0,6%). Nei territori, invece, sempre Lodi si conferma in prima linea (+3%), seguita da Bergamo (+2%), Monza e Brianza (+1,9%), Mantova (+1,1%). Calano invece, Cremona (-4,5%), Sondrio (-4,1%), Lecco (-3,9%), Como (-2,2%), Brescia (-1,8%), Varese (-1,5%), Pavia (-1,4%), Milano (-0,5%). Per l’export, invece, nella prima metà del 2023 si osserva una moderata crescita (+3,5% rispetto al medesimo periodo del 2022 e +30,5% sull 2019). Lodi è la migliore (+11,7%), seguita da Monza (+10,8%), Sondrio (+9,9%), Milano (+8,5%), Bergamo (+7,3%), Pavia (6,8%), Lecco (+5%), Como (+2%). Male, invece, Mantova (-13,3%), Brescia (-5,8%), Cremona (-5,5%), Varese (-1,4%).