
Palazzo di giustizia
Il sistema, sfociato a giugno nell’esecuzione di 14 misure cautelari, si basava su 17 società cooperative costituite tra 2015 e 2022, un consorzio e una srl, capaci di acquisire numerose commesse da importanti aziende che operano nel Comasco e a livello nazionale, per la fornitura di manodopera, pulizie, facchinaggio. Ieri davanti al Gup di Como Carlo Cecchetti, hanno patteggiato quasi tutti gli imputati, accusati di frode fiscale per aver costituito o utilizzato le società e cooperative cartiera, gestite di fatto dagli amministratori delle società capogruppo: il Consorzio Polo Servizi-Pds e la A&P Pulizie e sanificazione srl, entrambe con sede a Cadorago. La pena più alta, 5 anni, è stata definita da Micheal Rickardo Anderson, 56 anni di Grandate, considerato al vertice del sistema di frode.
Per Daniela Zambù, 49 anni di Fenegrò con cariche in diverse società, 4 anni e 8 mesi. Patteggiamento a 3 anni e 8 mesi per Luigi Vicini, 73 anni di Como, 2 anni e 6 mesi per Marzio Seghezzi, 49 anni di Maslianico, 2 anni per Fabio Cerutti, 54 anni di Guanzate. Hanno definito 1 anno e 8 mesi Fabio Lupo, 47 anni di Olgiate Olona e Ferruccio Bogetti, 60 anni di Roma, 8 mesi Ornella Zambù, 47 anni di Veduggio e Carlos Lafratta, 60 anni di Como. Le indagini della Guardia di finanza e coordinate dal pm Simona De Salvo, hanno ricostruito emissione di fatture per operazioni inesistenti per un totale di 21 milioni: la frode veniva commessa tramite l’emissione, da parte delle cooperative nei confronti delle società capogruppo, di fatture per prestazioni di servizi, nelle quali venivano falsamente addebitati i costi del personale. Pa.Pi.