Frontalieri, i redditi dei lavoratori saranno tassati al 70% in Svizzera

Approvato il disegno di legge per la ratifica dell’accordo tra i due Paesi, già firmata a dicembre 2020. Dall’eliminazione dell’attuale regime conseguirà il versamento dei ristorni fiscali ai Comuni di frontiera

Ci voleva la visita di Stato del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, impegnato in una serie di incontri con le massime cariche istituzionali elvetiche, per riaccendere i riflettori sull’accordo fiscale sulla doppia tassazione ai frontalieri, negli ultimi anni divenuto il refrain dei rapporti non sempre idilliaci tra Italia e Svizzera. L’ultimo a essere andato vicino a raggiungere l’intesa era stato il premier Mario Draghi, che in Canton Ticino nel giugno 2020 aveva mandato l’allora ministro degli Esteri Luigi Di Maio: sembrava quasi fatta ma poi il Governo è caduto e tutto è stato di nuovo congelato.

Adesso però la svolta sembra vicina. Venerdì sera a Varese il ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti ha incontrato il suo omologo elvetico Ueli Maurer per discutere, nel corso di una cena di lavoro nella caserma della Guardia di finanza, l’accordo sulla tassazione dei lavoratori frontalieri e la black list sulle persone fisiche che tuttora annovera la Svizzera tra i Paesi prediletti dagli evasori che vogliono occultare i loro redditi al Fisco. "Su entrambi i dossier, delicati e complessi, sono stati espressi volontà e impegno per una graduale soluzione – si legge in una nota diffusa a margine dell’incontro – Giorgetti ha anche ricordato la recente approvazione della bozza di disegno di legge di ratifica dell’Accordo nel Consiglio dei ministri di giovedì scorso che chiarisce, tra l’altro, che gli attuali lavoratori frontalieri restano tassabili soltanto in Svizzera, fino al termine della carriera lavorativa".

Quarantotto anni dopo l’intesa, sottoscritta nel 1974, Italia e Svizzera sembrano pronte a siglare un nuovo accordo sulla tassazione dei lavoratori frontalieri. ​Attualmente è prevista la tassazione esclusiva in Svizzera con il ristorno del 40% dei gettiti ai Comuni della zona di confine. In futuro alla Svizzera i lavoratori lavoratori lombardi saranno tenuti a versare un’imposta alla fonte pari al 70% di quel che pagano ora, il resto lo dichiareranno e pagheranno in Italia sotto forma di Irpef, tenendo conto delle imposte già prelevate oltreconfine così da eliminare la doppia imposizione. Il carico fiscale totale dei frontalieri italiani gradualmente verrà portato al livello di quello degli altri contribuenti, ma soprattutto l’accordo sottoscritto. Tra gli effetti non secondari dell’intesa, il “superamento“ ovvero l’eliminazione delle compensazioni finanziarie tra i due Stati. In pratica i ristorni ai Comuni frontalieri italiani anziché dalla Svizzera arriveranno da Roma, tenendo conto del gettito prodotto dai residenti che lavorano oltreconfine. Inutile dire che tanti Comuni della fascia montana e pedemontana si sentono più garantiti da Berna.