Laghi e dighe alpine, la pioggia non basta

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Le piogge e il maltempo dei giorni scorsi hanno contribuito a riportare su livelli di quasi normalità laghi e fiumi, dopo la lunga siccità estiva, ma la situazione è tutt’altro che tornata alla normalità. "Il totale della riserva idrica invasata nei grandi laghi e negli invasi artificiali è aumentato rispetto alla settimana precedente (+5.5%), ma risulta inferiore alla media del periodo 2006-2020 del 55,1%", confermano gli esperti di Arpa Lombardia. Nell’ultima settimana il livello dei grandi laghi è aumentato del 13%, arrivando a 196 milioni di metri cubi, ben lontano (-65,8%) dai 574 milioni della media del periodo che va dal 2006 al 2020.

Sommando ai laghi gli invasi alpini delle dighe idroelettriche, si arriva a 631 milioni di metri cubi, comunque con una differenza del 55,1% rispetto alla media degli anni in cui le precipitazioni erano regolari. Tra i grandi sistemi idrici lombardi il più in sofferenza è il bacino dell’Adda che comunque, rispetto alla scorsa settimana, è aumentato dell’11,1% grazie alle piogge ma risulta inferiore alla media del 61,9%. Le dighe sono praticamente dimezzate (-54,8%), messe a dura prova dalla necessità di conferire l’acqua al lago di Como (nella foto) tuttora in forte sofferenza con un livello inferiore al 56,2% rispetto ai valori minimi e inferiore alla media del periodo addirittura dell’87%. Il 2022 si conferma l’anno più siccitoso del nuovo millennio in Lombardia, un record che non viene insidiato neppure se si estende il periodo di osservazione al secolo scorso.

R.C.