"Ho visto la sagoma nera a terra, quando mi sono allontanato ho temuto che fosse un cane. Io amo gli animali, e sono tornato indietro per capire se aveva bisogno di aiuto. Poi mi sono accorto che era una persona, sono andato ancora avanti per capire come chiedere aiuto e ho fatto un altro giro". Così ieri mattina, davanti al giudice di Como Valeria Costi, ha reso la sua versione Stefano Piccolo, 34 anni di Cassina Rizzardi, accusato di omicidio stradale e omissione di soccorso per la morte di Gaetano Banfi, avvenuta la notte del 20 ottobre 2019 nel sottopassaggio di via Clemente XII, a Camerlata. "Perché non ho dato subito questa spiegazione? – ha aggiunto – ero sotto choc, e al momento non ho ritenuto importante dire alla polizia ogni dettaglio". Il processo, aperto a giugno 2021 è andato incontro a lunghi ritardi.
CronacaInvestimento mortale . Il giovane si difende