"Incendio doloso", nuove accuse per il commercialista

Avrebbe dato fuoco alle moto di un cliente: si aggrava la posizione del professionista che ha evaso il fisco

Davanti al giudice ha deciso di rimanere in silenzio, ma nel frattempo si è scoperto che a carico di Gianpaolo Palmiero, il commercialista di 51 anni arrestato lunedì per una serie di reati fiscali, c’è un ulteriore fascicolo aperto in Procura. In questo caso si tratterebbe di tentato incendio doloso ai danni di tre moto parcheggiate davanti a un’officina di Tavernerio, che risulterebbero di proprietà di un cliente di Palmiero che aveva con lui un debito da 3mila euro. Le telecamere il 17 giugno avevano ripreso il momento in cui un uomo, che si ritiene sia il commercialista, si avvicina e inizia a cospargere le moto con liquido infiammabile.

Dopo l’interrogatorio di garanzia di ieri mattina, in cui si è avvalso della facoltà di non rispondere, Palmiero nei prossimi giorni sarà sentito dal sostituto procuratore Massimo Astori, che ha coordinato le indagini della Gdf di Olgiate Comasco. Dagli accertamenti svolti finora è emerso che il denaro delle società riconducibili a Palmiero avrebbe indebitamente pagato la costruzione e gli arredi della villa di Alserio dove viveva, ora sotto sequestro preventivo assieme ad altri beni, spese personali, villeggiature, supermercati, acquisti che esulano dall’attività della cooperativa per un ammontare di 350mila euro.

Sono inoltre stati ricostruiti debiti tributari da parte della cooperativa per un milione e 700mila euro, un debito personale con l’Erario di 600mila euro per cui aveva già ricevuto avvisi di accertamento. Il tutto, risultando nullatenente.

Paola Pioppi