Il Tar dice sì all’utilizzo del capannone per il Ramadam

I membri del Centro islamico. Assalam si sono visti accogliere. il ricorso ma il Comune vigilerà

Potranno utilizzare il capannone al numero 127D di via Milano, a Cantù, per riunirsi durante il Ramadam i membri del Centro islamico Assalam che per ottenere il via libera hanno dovuto presentare un ricorso al Tar. E i giudici questa volta hanno dato loro ragione sostenendo, nel loro provvedimento, che "sussistono i presupposti di estrema gravità e urgenza da non consentire la dilazione della trattazione della domanda cautelare" e sottolineando che tenuto conto del carattere temporaneo dell’utilizzo richiesto e dell’inizio della pratica religiosa del Ramadan "non esistono circostante idonee a determinare effetti pregiudizievoli per gli interessi pubblici". Una risposta al Comune che da anni si oppone al riconoscimento del cambio di destinazione d’uso. Un’ipotesi che è stata più volte stigmatizzata dalla Lega, alla guida della città, che ha basato le sue ultime campagne elettorali sullo slogan "Mai una moschea a Cantù". Il Tar ha concesso l’uso del capannone all’associazione Assalam durante il Ramadan, ma ha autorizzato il Comune, che non si è costituito, a "effettuare durante lo svolgimento dell’attività di culto, accertamenti tecnici sulle condizioni di sicurezza e di tutela della salute, in relazione ai limiti numerici di accesso delle persone in relazione all’agibilità dei locali". Se non rispettate "scatteranno i provvedimenti inibitori". Roberto Canali