Il lago ha la febbre: lo curano i sub

Lecco, in campo un gruppo di so mmozzatori: "La temperatura dell’acqua è salita di un grado"

Sub nel lago

Sub nel lago

Mandello del Lario (Lecco), 28 febbraio 2021 - Il lago di Como ha la febbre, come un malato. La temperatura della sua acqua è salita, occorre monitorarlo per proteggerlo e, se possibile, guarirlo dal surriscaldamento che minaccia le specie che lo popolano. A tenerlo sotto stretta osservazione ci stanno pensando dal mese scorso un gruppo di sub volontari, coordinati da Claudio Caldara, sommozzatore esperto di 45 anni di Carugo che ha coinvolto altri appassionati come lui nel progetto Baseline. Si tratta di un’iniziativa internazionale per la conservazione di una settantina di ambienti acquatici nel mondo attraverso un’attività di controllo. La prima vera stazione di monitoraggio è già stata allestita e posizionata a 20 metri di profondità al Moregallo sulla sponda occidentale di Mandello, una seconda verrà collocata alla stessa quota sul versante orientale opposto in modo da tenere d’occhio due punti molto diversi. "A intervalli regolari scattiamo foto nello stesso punto, valutiamo la visibilità, rileviamo la temperatura, annotiamo le specie animali e vegetali – spiega il referente locale del progetto -. Contiamo di coinvolgere ricercatori universitari e i tecnici Arpa per essere dotati di strumenti scientifici per i campionamenti".

Ora formulare una diagnosi è impossibile ed è prematuro valutare i primi sintomi: "Abbiamo appena cominciato, da quello che osservo io che mi immergo qui dal 2005 e soprattutto da quanto mi è stato riferito da chi frequenta il lago al Moregallo da molto più tempo e ha molta più esperienza e conoscenza di me, però, un tempo in inverno la temperatura dell’acqua si aggirava sui 5 gradi, ora è sui 6 a volte 7 gradi. Inoltre si osserva molta meno fauna". Nonostante gli acciacchi il Moregallo resta sempre un tempio delle immersioni, e non solo per il cimitero sommerso delle auto: "Nel lago c’è molto da vedere e apprezzare – assicura Caldara -. Ci sono relitti della Seconda guerra mondiale, vecchie armi, qualche spada, bombe inesplose, splendide pareti calcaree, tanta fauna, pesci magnifici, la flora. Il Lario è il mare della Lombardia, è un bene di tutti che dobbiamo conoscere e tutelare".