I giovani e gli ansiolitici. Uno studente ogni tre li ha usati almeno una volta

La farmacista: mi trovo davanti anche tredicenni

I giovani e gli ansiolitici. Uno studente ogni tre li ha usati almeno una volta

I giovani e gli ansiolitici. Uno studente ogni tre li ha usati almeno una volta

Farmaci per combattere l’ansia: uno studente bresciano su tre li ha usati almeno una volta. Un quadro choccante emerge dalla ricerca promossa da Cisl Scuola Brescia e condotta da BiblioLavoro, Centro studi di Cisl Lombardia, in occasione del convegno “Io sto bene, ok, però a volte...“ promosso dalla Camera di commercio. Al questionario hanno risposto 152 ragazzi delle superiori. La conferma arriva anche da Serena Schiavo, farmacista, vicepresidente del Comitato Impresa Femminile: "In farmacia mi trovo spesso davanti tredicenni con l’ansia. Credo che il lockdown abbia fatto più danni di quanto si immagini. Ai giovani dico che non c’è la pillola magica. Quello che mi chiedono è spegnere le emozioni, ma non è così che si affrontano: al contrario, bisogna viverle".

Secondo la ricerca, il 31,88% usa farmaci e sostanze anti-anzia, ma non solo. "C’è un forte dualismo – spiega Francesco Girolimetto, direttore di BiblioLavoro – per quanto riguarda le aspettative dei giovani. Le sensazioni descritte sono in contrasto tra loro: sono presenti sia quelle positive come curiosità (68,1%) ed entusiasmo (44,9%) sia emozioni negative come ansia (62,3%) e paura (39,1%).

Gli stati d’animo negativi sono cresciuti con la pandemia: 4 studenti su 10 lamentano ansia proprio in seguito all’esperienza del Covid (40,6%), pochi meno vedono peggiorate le interazioni sociali (39,1%), la salute mentale (34,8%) e la visione del futuro (34,1%). Per quanto riguarda il lavoro, a creare preoccupazione sono l’incertezza del futuro (46,4%) e non aver abbastanza tempo per se stessi e per la famiglia (44,2%)".

Federica Pacella