Dai manifesti alle locandine, immagini di brand aziendali e logotipi per imprese. Scelte grafiche e artistiche che sono la sintesi del processo ideativo dei progetti che hanno caratterizzato la carriera di Giovanni Pintori, la cui opera è in mostra fino al 16 febbraio al m.a.x. museo di Chiasso. Curata da Chiara Gatti e Nicoletta Ossanna Cavadini, “Pubblicità come arte“ si inserisce nel filone dei maestri del graphic design e ripercorre l’iter creativo e professionale dell’artista, attraverso una sorta di racconto grafico in cui emergono le sue scelte innovative.
In mostra oltre 300 pezzi fra schizzi, bozzetti, disegni acquerellati, manifesti, brochure, collage, stamponi, fotografie e dipinti su tela, materiale esposto con un criterio tematico-cronologico. Le scelte artistiche di Pintori sono sempre costruite in modo preciso e consapevole e inserite in un percorso dinamico e fluido. Luce, colore, composizione e gioco creativo, ma allo stesso tempo grande rigore nell’analisi del tema e capacità di concretizzazione del pensiero artistico, costituiscono i suoi ambiti di ricerca principali, che conducono la sua grafica "alla ribalta come unicum metaforico della comunicazione", detto con le parole di Paul Rand.
Pintori elabora un vero e proprio vocabolario grafico personale, astratto e simbolico. Alla sua morte, avvenuta a Milano il 15 novembre 1999, Giovanni Pintori ha lasciato un archivio e documentazione, relativi a cinque decenni, di fondamentale importanza per lo studio della grafica pubblicitaria legata all’industria: tra il 1937 e il 1967 caratterizzati dalla collaborazione con Olivetti, dal 1967 agli anni ’70 con Merzario, Gabbianelli, Olivetti, Pirelli, Ambrosetti, Parchi Liguria, mentre gli anni a partire dal 1980 hanno visto un’immersione totale nella pittura.
In quest’occasione per la prima volta viene resa visibile al pubblico la collezione privata del figlio Paolo Pintori. Ingresso da martedì a domenica dalle 10 alle 12 e dalle 14 alle 18. Domani alle 10,30 visita guidata gratuita.