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Fuoco d’artificio fuori controllo: risarcise, ma la condanna non è ridotta

Un anno e quattro mesi all’80enne titolare della società pirotecnica

A processo, per quel grave infortunio avvenuto la sera del 14 agosto 2017, durante la manifestazione “Bizzarone estate“, ora sono rimasti solo in tre, accusati di lesioni colpose: il sindaco Guido Bertocchi, 52 anni, il comandante della polizia locale Angelo Fagiani, 53 anni, il responsabile del comitato organizzatore Sergio Sassi, 47 anni. Pietro Masciocchi, 80 anni di Venegono Superiore, titolare dell’impresa che stava esplodendo i fuochi, ha invece patteggiato un anno e quattro mesi di reclusione, con pena sospesa, dopo aver risarcito 50mila euro. Una cifra che non gli ha garantito la diminuzione della pena, in quanto il giudice non ha ritenuto che fosse sufficiente a sanare il danno subito dal bimbo, ora undicenne, che quella sera stava assistendo con i genitori a uno spettacolo pirotecnico. Un fuoco d’artificio, sfuggito al controllo, lo aveva colpito alle gambe, dopo aver seguito inaspettatamente una traiettoria rasoterra, provocandogli una lesione permanente alle ossa, mentre i genitori, costituitisi parte civile nel processo, assistiti dall’avvocato Davide Giudici, avevano riportato ferite gravi da ustione. Erano già usciti dal processo Claudio Alberto Citterio, 50 anni di Tradate e Nello Sergentoni, 42 anni di Gorla Minore, tecnici incaricati del posizionamento delle batterie di sparo dei fuochi, che avevano patteggiato un anno di reclusione con pena sospesa. Gli altri imputati, accusati in virtù del ruolo che ricoprono, hanno deciso di portare avanti il dibattimento. Pa.Pi.