
Fuga chimica in tintoria, allarme cessato
L’allarme è cessato, la nube chimica di candeggina e acido cloridrico che l’altro giorno si è sprigionata da una tintoria industriale di Como si è dissolta e non fa più paura. I vigili del fuoco di 12 squadre, tra cui gli specialisti del Nucleo Nbcr contro rischi nucleari, biologici, chimici e radiologici, hanno lavorato fino a notte fonda insieme ai tecnici di una ditta specializzata per svuotare e bonificare la cisterna dove le sostanze sono state miscelate per errore, innescando una reazione costata l’intossicazione dei 23 dipendenti, 14 dei quali ricoverati in ospedale perché hanno accusato problemi respiratori, tosse, mal di gola e bruciore agli occhi. A suggerire ai sanitari di Areu di accompagnarli tutti in ospedale – tra il Sant’Anna, il Valduce e quello di Cantù -, sono stati per precauzione gli esperti del Centro Antiveleni di Milano. Nessuno comunque ha fortunatamente riportato gravi conseguenze e sono stati tutti dimessi dopo un breve periodo di ricovero in osservazione.
I vigili del fuoco hanno utilizzato oltre 4mila litri d’acqua per diluire il mix chimico. Oltre ai dipendenti della Tintoria Lariana, dove si è verificato l’incidente, hanno accusato problemi pure i residenti di alcune abitazioni limitrofe allo stabilimento, dove però non sono state riscontrare anomalie, se non un forte odore acre. Le operazioni di bonifica dell’intera area sono proseguite fino alla 2.