Fase 2, il lago di Como perde il glamour: bar e ristoranti restano deserti

Lo sconforto dei commercianti: se è così, meglio chiudere

Passeggiata sul lungolago di Como

Passeggiata sul lungolago di Como

Como, 24 maggio 2020 - Dopo ristoranti e negozi, anche le ville sul lago di Como hanno riaperto i loro parchi. Una prova generale di ritorno alla normalità senza l’elemento più importante: i turisti. Abituati a rientrare stabilmente nella top ten delle mete più glamour del turismo internazionale sul Lario non riescono ancora a capacitarsene. Lo scorso anno di questi tempi si preparava la visita a Laglio di Barack Obama, ospite a metà giugno a Villa Oleandra dall’amico George Clooney, quest’anno ci si accontenterebbe di qualche svizzero. 

Nell’attesa il piatto piange e nella città dove Bruce Springsteen ogni estate veniva in vacanza e ne approfittava per rifornire il guardaroba adesso si aggirano al più turisti di giornata, milanesi in gita, che guardano tanto e comprano poco. Negozi e bar sono vuoti. Neppure a parlarne di concedersi un giro in motoscafo, che da queste parti non costa meno di 100 euro l’ora. Al massimo chi arriva sul lago si concede il lusso di un’escursione in battello fino a Tavernola: 2 euro e mezzo. Al massimo, la funicolare fino a Brunate. «Se va avanti così tanto vale tenere chiuso», si lamentano i commercianti.