Una manifestazione dei dipendenti
Campione d'Italia (Como), 12 dicembre 2020 - A pochi giorni dalla decisione della Cassazione di rimandare a Como il processo per il fallimento del Casinò, la Procura ha depositato al Tribunale fallimentare una richiesta formale di congelamento preventivo dei beni a disposizione della casa da gioco: denaro contante trovato nella cassaforte e sui conti correnti, per un ammontare di circa 5 milioni, oltre a tutto il patrimonio di valore, partendo dai mobili e arredi, fino alle slot e alle apparecchiature di gioco. Una richiesta che scaturisce dalla necessità di tutelare il patrimonio, a fronte della revoca dei curatori fallimentari e del ritorno nei rispettivi ruoli degli amministratori della società, che in questi giorni hanno depositato una richiesta di ottenere le chiavi e l’accesso ai conti della casa da gioco, come stabilito dalla Cassazione il 3 dicembre.
Anche la Procura si prepara ad affrontare questa seconda fase dell’iter fallimentare: già ad aprile 2019, prima del ricorso della Popolare di Sondrio in Cassazione, il procuratore capo di Como, Nicola Piacente, e il sostituto Pasquale Addesso, avevano ritoccato al rialzo il totale del passivo, portandolo a quasi 176 milioni: 82 dei creditori insinuati il 28 gennaio 2019 e 94 delle insinuazioni passive giunte fino a marzo. Cifra che potrebbe essere nuovamente ritoccata al rialzo, se nell’ultimo anno dovessero essere pervenute ulteriori insinuazioni passive, di cui hanno tenuto conto gli ex curatori fallimentari. Una richiesta di sequestro, o di altri provvedimenti cautelari, ritenuta necessaria per "la tutela del patrimonio riconducibile alla fallita – spiega l’istanza – e la conseguente nomina di un amministratore giudiziario". Tutto sarà esaminato il 18 dicembre dal Tribunale.