Il maltempo non dà tregua, Como si prepara all’esondazione del lago

In piazza Cavour manca solo una spanna d’acqua per far scattare il piano d’emergenza . L’unica speranza è una tregua del meteo

Impressionante la massa idrica che è entrata nel Lario nelle ultime ore

Impressionante la massa idrica che è entrata nel Lario nelle ultime ore

Como, 20 novembre 2019 - In città si stanno preparando all’esondazione, ormai è solo una questione di tempo con il lago che ieri sera in piazza Cavour è arrivato a quota 99 centimetri sopra lo zero idrometrico, praticamente una spanna sotto il livello che fa scattare il piano d’emergenza a 120 centimetri. Impressionante la massa d’acqua che è entrata nel Lario nelle ultime ore: 392 metri cubi al secondo trasportati dall’Adda e dall’infinità di torrenti, il cosiddetto reticolo minore, che costellano i due rami del lago. Sono proprio loro nella discesa impetuosa dalle montagne a portare nel lago centinaia di metri cubi di materiale: fango, rami e addirittura tronchi interi che i boscaioli avevano tagliato e si preparavano a portare a valle, ma il maltempo questa volta li ha preceduti. 

Malgrado l’apertura delle porte della diga di Malgrate, l’acqua in entrata è superiore a quella in uscita: 391 metri cubi al secondo contro 361. L’unica speranza per i comaschi è una tregua del meteo che potrebbe arrivare già oggi, ma nuovi peggioramenti sono previsti da domani. Nell’attesa a Como è già scattato il piano di allerta con le squadre della Protezione civile che monitorano il livello delle acque e preparano le contromisure. Lunedì sul lungolago hanno fatto la loro comparsa i primi sacchetti di sabbia, posizionati nei punti più bassi della passeggiata di fronte a piazza Cavour. Nella mattinata di ieri i volontari sono dovuti intervenire per chiudere la diga foranea, la passeggiata che porta al monumento di Libeskind, chiusa perché il livello dell’acqua alta aveva superato le sponde. 

Mentre gli ormeggiatori si danno da fare per mettere al sicuro gli scafi che rischiano di finire contro la scalinata per effetto dell’innalzarsi delle acque, i turisti per nulla spaventati ne approfittano per scattare foto e selfie attirati dall’effetto Venezia. Di tutt’altro umore gli automobilisti che temono la paralisi del traffico se il lago dovesse uscire in piazza. Palazzo Cernezzi però stavolta non ha alcuna intenzione di lasciarsi cogliere impreparato e ha già predisposto un piano di viabilità alternativa che prevede di deviare le auto in via Manzoni e in piazza del Popolo, con la possibilità di aprire anche piazza Roma e via Cairoli se l’acqua alta dovesse aumentare. Per gli autobus invece è prevista la deviazione in via Cavallotti. 

Preoccupati dalla pioggia più che dall’acqua alta gli agricoltori di Coldiretti. «Le precipitazioni senza tregua stanno compromettendo le tradizionali semine autunnali come quelle del frumento tenero, loietto, triticale e grano duro – spiega Fortunato Trezzi, presidente di Coldiretti Como-Lecco – Nei terreni allagati è impossibile entrare per effettuare le necessarie operazioni colturali mentre, dove si è già seminato, i germogli e le piantine rischiano di soffocare per la troppa acqua. L’eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai diventata la norma anche in Italia tanto che siamo di fronte ad una evidente tendenza alla tropicalizzazione che si manifesta con una più elevata frequenza di eventi estremi con sfasamenti stagionali e territoriali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo». 

Il lago di Como non fa eccezione, la riprova è che appena due mesi fa le squadre della Protezione civile di Como e dei Comuni vicini avevano partecipato a una maxi esercitazione per testare la loro efficienza di fronte a un’alluvione. Certo nessuno poteva immaginare che avrebbero dovuto tradurre in pratica quello che hanno imparato così presto.