ROBERTO CANALI
Cronaca

Scacchi mon amour, altro che social: la carica dei baby scacchisti a Erba

A Lariofiere si sono sfidati seicento giovani appassionati da tutta la Regione

Scacchi

Erba (Como), 13 aprile 2018 - Riunire in un palazzetto così tanti giovani e giovanissimi solitamente è impresa da pop star, ieri però a Lariofiere il miracolo è riuscito anche senza Ariana Grande. Anzi, oltre seicento ragazzi che sono arrivati fin qui da tutta la Lombardia hanno preteso il silenzio più assoluto, indispensabile per spremere le meningi e sfidarsi di fronte a una scacchiera, uno dei giochi più antichi del mondo che tiene botta a dispetto dei social. «Gli scacchi sono molto più di un gioco – spiega Mariella Trapletti, responsabile del Coordinamento Regionale per le attività sportive del ministero dell’Istruzione – aiutano i ragazzi ad imparare la concentrazione e superare problemi come il deficit di attenzione, addirittura sono utili anche per acquisire competenze di orientamento. Migliaia di giovani hanno riscoperto questo sport e addirittura il campione assoluto italiano è uno studente lombardo, Luca Moroni, che frequenta il liceo scientifico Ettore Majorana a Desio e ad appena 17 anni di età ha già conquistato il titolo di gran maestro». E così il Belpaese che per la seconda volta nella sua storia è stato escluso dai Mondiali di Calcio può consolarsi con una generazione di fortissimi scacchisti in erba.

«Si impara a giocare a scacchi in famiglia o a scuola – sottolinea Marta Consalvi, consigliere del comitato lombardo della Federazione Scacchistica Italiana – prima si inizia e più bravi si diventa, ma anche chi non diventerà mai un campione finisce per appassionarsi a questo gioco. Anche se può sembrare strano l’insegnamento più grande è imparare a perdere. Prima o poi tutti vengono sconfitti e riuscire a riconoscere i propri errori senza alibi, visto che negli scacchi non c’è bisogno dell’arbitro e non c’è la sfortuna perché dietro ogni mossa c’è il tentativo di anticipare quelle dell’avversario, significa misurarsi con i propri limiti». A tenere alto l’onore dei padroni di casa il Gruppo Sportivo San Vincenzo. «Oggi i ragazzivivono nel mondo dei social, così all’inizio non è semplice convincerli a giocare a scacchi – spiega Sara Pozzoli –. Per attirare i più piccoli cerchiamo di insistere sull’aspetto ludico, inventando delle storie che hanno per protagonisti il Re, la Regina, la Torre e l’Alfiere, così si insegnano le mosse principali. Per la strategia ci sarà tempo». In Lombardia sono migliaia i giovani scacchisti e i migliori, che si sono sfidati ieri a Erba, il prossimo 10 maggio saranno a Montesilvano, in provincia di Pescara, per la finale nazionale.

«Un grande evento che coinvolge più di 1.600 ragazzi – conclude Laura Peruzzo, dell’ufficio scolastico di Como –. Una bella occasione per conoscersi e vivere la passione per questo sport che proponiamo nelle scuole come il calcio, il basket e le altre discipline che fanno parte dell’offerta formativa». A differenza di tutti gli altri sport però gli scacchi permettono davvero di abbattere ogni tipo di barriera, compreso il limite dell’handicap. A dimostrarlo il giovane Francesco Cucca, costretto in carrozzina per una patologia neoromuscolare e campione di scacchi. «La migliore dimostrazione che questo sport è davvero per tutti – conclude Aliria Callegari, dell’Ufficio Scolastico di Pavia – Per questo abbiamo voluto premiarlo con una borsa di studio».