Magni
Era palesemente irritato l’altra mattina “el Poldu“, quando è arrivato a bar per il solito aperitivo con gli amici. Senza aspettare che gli chiedessero il perché del suo volto scuro, “el Poldo“ ha spiegato che non riesce più a trovare la carbonella buona per fare il barbecue, che a lui piace tanto. Quella del supermercato vale niente. È subito intervenuto Carletto che ha detto: "Ghen pù purtropp i sciostrée de una volta". Quasi tutti gli amici hanno approvato: "Lì sì che te truvavet la carbunela buna". “El sciostrée“ era il titolare di un negozio importante e vitale per il popolo perché dentro i loro antri scuri vendevano legna e carbone, oltre a tutta una serie di cose che servivano per la casa, per l’orto e altro ancora come i liquidi infiammabili. La “sciostra“ era il suo negozio: una caverna oscura, buia dantesca piena di oggetti arruffati e di misteri, avventurandosi nella quale era difficile ritrovare il passo verso l’uscita. “El sciostrée“ era il re e il despota assoluto di queste caverne. “El carbunatt“ (anche così era chiamato) consigliava poi la legna e di carbone, adatti a seconda del tipo di stufa che si aveva in casa. Per i clienti che avevano pochi soldi da spendere, aveva a disposizione carbone di legna di basso prezzo e trucioli. Insomma era “el sciutrée“ che ti scaldava la casa. Da dove giungeva questo nome dialettale, così bello, così colorito? La sua origine è lontana. Secondo Francesco Cherubini, sommo esperto del dialetto milanese, il termine viene da “claustra“, quindi da “chiostra“. Cherubini, a tal proposito, citava Paolo Ferrari e il suo prezioso lavoro “Gli stati di Milano“, capitolo 422. Il “chiostro“ è il cortile monastico, intorno al quale sono allineate le chiostre dei monaci. La chiostra più lontana era adoperata per collocarvi legna, carbone, cose utili per coltivare i campi intorno al monastero. Era insomma un magazzino, di solito molto rifornito. Da “chiostra“ a “sciustra“ il passo è breve: altrettanto quello per arrivare al “sciustrée“ che ha tirato in ballo Carletto al bar. emiliomagni@yahoo.it