
Disastro in Vallemaggia. Aiuti da tutta la Svizzera
Continua il lavoro dei soccorritori in Vallemaggia, oltre un migliaio le persone coinvolte, per cercare di mettere in sicurezza i centri abitati colpiti dal nubifragio che nella notte tra sabato e domenica ha devastato le vallate alle spalle di Locarno. Ieri a manifestare la propria solidarietà alla popolazione colpita è arrivata in visita anche Viola Amherd, la presidente della Confederazione elvetica.
"Volevo vedere con i miei occhi - ha spiegato dopo aver sorvolato in elicottero l’area colpita insieme al consigliere di Stato Christian Vitta, il comandante della Polizia Cantonale Matteo Cocchi, il vescovo Alain de Raemy e i sindaci Gabriele Dazio e Wanda Dadò, rispettivamente alla guida di Lavizzara e Cevio - Quando si vedono le foto e i video dei disastri, non ci si rende conto davvero dei fatti. Sono qui per vedere con i miei occhi cosa è successo. E per portare la solidarietà della Confederazione alla Vallemaggia. Ci saremo anche a livello economico se sarà il caso. Ora dobbiamo concentrarci sulle priorità". Una delle prime cose da fare è ricostruire un ponte provvisorio a Visletto per garantire il collegamento con l’alta Vallemaggia ancora isolata.
"L’esercito è già pronto con il materiale - ha concluso la presidente Amherd - Bisogna verificare se le due sponde sono solide. A quel punto il ponte provvisorio di Visletto può essere piazzato anche in una settimana. Già nella giornata di domenica con i nostri elicottero abbiamo contribuito a evacuare circa 300 persone dalla Lavizzara". Ieri pomeriggio al Centro pronto intervento di Locarno i soccorritori hanno fatto il punto sulle operazioni di messa in sicurezza. Il bilancio del disastro è di tre morti e un disperso. "Quanto alla persona scomparsa, purtroppo per ora non ci sono novità. Abbiamo effettuato ulteriori verifiche, ma nonostante l’impiego di specialisti di polizia e soccorso alpino i lavori sono complicati - ha spiegato il capitano della Polizia cantonale, Antonio Ciocco - Per quanto riguarda la frana di Fontana, le ricerche manuali e visive sono concluse". Alle trecento persone già sfollate domenica se ne sono aggiunte altre sessanta fra Fusio e Mogno. Si lavora anche per ripristinare la corrente elettrica e le telecomunicazioni, interrotte dalla frana.