FEDERICO MAGNI
Cronaca

Quel volo sul lago di Como aprì il cielo al deltaplano. Il pioniere: "Rifarei tutto"

Il ricordo di Alfio Caronti 46 anni dopo. Se oggi i cieli sono affollati di vele colorate lo si deve anche a lui

Alfio Caronti oggi a 73 anni. La recente posa della targa celebrativa

Moltrasio (Como), 15 marzo 2017 - Quando gli sci iniziarono a prendere velocità sull’erba secca del Monte Murelli, erano tutti quasi sicuri che Alfio Caronti si sarebbe rotto l’osso del collo. Il deltaplano, che assomigliava più a un aquilone, iniziò invece a reggere il suo peso nell’aria, centinaia di metri più sotto lo aspettava un tuffo lento e inebriante nel lago di Como. Era il 4 novembre del 1971. Se oggi i cieli sono affollati di vele colorate lo si deve anche a lui, a «quel pazzo dell’Alfio».

Sono passati più di 45 anni dal volo del comasco Alfio Caronti, il primo in Europa, che aprì la strada al deltaplano e al parapendio.  Oggi chi sale al monte Murelli, poco lontano dal Bisbino, sul confine con la Svizzera, può finalmente conoscere una storia che era quasi stata dimenticata, grazie a una targa con la foto di quel salto nel vuoto che cambiò tutto il “volare dell’uomo”.  «Ricomincerei tutto da capo. Ho un ricordo meraviglioso di quel volo - racconta Caronti -. Quel giorno di novembre sul monte Murelli andò tutto liscio. Una volta partito con gli sci ai piedi non potevo più tornare indietro, ma ero sicuro di farcela. C’era mio fratello che mi faceva assistenza. Era preoccupato. Di fatto nella mia mente avevo già fatto duecento voli durante i sogni nelle notti che precedettero quel salto. Mi svegliavo di notte mentre ancora stavo correggendo la posizione. Simulando errori sopra errori mi ero fatto uno schema motorio». Alfio Caronti, che nel 1980 decise di cambiare vita in seguito a un incidente, dopo aver affrontato un dottorato in chiropratica negli Stati Uniti si è dedicato completamente a curare «le sofferenze del corpo».

Oggi ha 73 anni ed è conosciuto soprattutto nell’ambiente sportivo. Ha seguito molti nomi noti come Debora Compagnoni, Alberto Tomba, Antonio Rossi e calciatori ma prima di lasciare il mondo del volo fu il fondatore della «Icaro 2000», la migliore fabbrica al mondo di deltaplani, ancora oggi campione del mondo. Sembra assurdo ma l’origine di quel volo era nell’acqua. Caronti era campione di sci nautico e si esibiva in tutto il mondo. «Conobbi Bill Moyes, australiano,  il pioniere del volo nel mondo. Aveva fabbricato quell’aquilone. Si faceva trainare da un motoscafo e una volta che si trovava in quota  si sganciava e planava fra lo stupore di tutti. Fu una rivoluzione.  Si creò subito un legame. Un giorno si fece male. Non poteva volare e gli chiesi in prestito l’aquilone. Avevo in mente di decollare da un pendio scosceso, sulla montagna e non più dal lago». L’incoscienza giovanile fece il resto, aprendo la strada a una rivoluzione.