ROBERTO CANALI
Cronaca

Il Covid a Como? "L’estate ci ha illusi, ma ora siamo pronti"

Il primario di Terapia intensiva del Sant’Anna invita alla massima prudenza, nonostante il calo registrato nel numero dei ricoveri

Il dottor Andrea Lombardo, primario dell’Unità di Terapia intensiva

San Fermo (Como), 13 ottobre 2020 - Quest’estate sotto l’ombrellone ci siamo illusi che anche il Covid si fosse preso una lunga vacanza, ma è bastato il rientro in ufficio e a scuola per far impennare la curva dei contagi. Solo adesso che anche all’aperto siamo costretti a girare con la mascherina ben indossata sul viso ci siamo resi conto che l’incubo è tornato e siamo alle porte della seconda ondata. "In realtà il Covid-19 non se n’è mai andato – spiega il dottor Andrea Lombardo, primario dell’Unità di Terapia intensiva dell’ospedale Sant’Anna – in questi mesi sono scesi i numeri dei ricoveri, soprattutto nei reparti come il nostro, ma il contagio non si è mai arrestato. Il tipico comportamento di un virus con il quale saremo costretti a convivere fino al vaccino".

All’Asst Lariana la guardia non è mai stata abbassata, anche se con il calo della curva epidemiologica sono stati chiusi o smantellati alcuni reparti Covid aperti durante l’emergenza. Fino alla scorsa settimana erano ricoverate 14 persone nel reparto di Malattie Infettive del Sant’Anna e altre 6 al Felice Villa di Mariano Comense, in quest’ultimo caso pazienti Covid asintomatici o debolmente sintomatici in attesa di completare la quarantena fino alla negativizzazione. Nei giorni giorni scorsi però l’ospedale ha deciso di riattivare dieci posti letto nell’area Chirurgica 3.

«La decisione è legata al fatto che Asst Lariana è stata individuata da Regione Lombardia già a giugno come centro di riferimento per il territorio comasco visto che siamo dotati delle unità operative di Malattie Infettive, Pneumologia e Terapia intensiva. In tutta la regione ci sono 5 hub Covid a cui fanno riferimento 17 ospedali presenti sul territorio, nel nostro caso il riferimento è il Sacco di Milano". Oggi al Sant’Anna non ci sono pazienti Covid in Terapia intensiva, ovvero intubati e sedati, ma sono presenti malati di Covid ricoverati nel reparto di Malattie infettive che respirano con l’aiuto del caschetto con l’ossigeno.

«La situazione è in evoluzione, ma siamo pronti e rispetto all’emergenza della primavera scorsa sappiamo di più di questo virus – prosegue il dottor Lombardo – Per la cura vera e dovremo attendere il virus, ma esistono delle profilassi e dei farmaci che hanno dimostrato una certa efficacia. Ciò detto è meglio evitare il virus e per questo è indispensabile indossare la mascherina, lavarsi frequentemente la mani e seguire tutte le indicazioni sul distanziamento sociale. Rispetto al passato sono a disposizione anche nuovi strumenti per la diagnosi oltre al tampone e anche la capacità di tracciare il contagio e risalire ai focolai è migliorata. Tutti insieme possiamo rallentare la corsa del virus e tenere la curva epidemiologica sotto controllo. Anziani e categorie a rischio faranno bene anche a vaccinarsi contro l’influenza".