Como, corruzione: l'ex dirigente dell'Agenzia delle entrate patteggia

Era stato arrestato per corruzione lo scorso 24 giugno, assieme ai due commercialisti comaschi

Guardia di finanza

Guardia di finanza

Como, 16 novembre 2019 - L’ex dirigente dell’Agenzia delle entrate di Como, Roberto Leoni, 66 anni, ha deciso di patteggiare. Era stato arrestato per corruzione lo scorso 24 giugno, assieme ai due commercialisti comaschi Antonio e Stefano Pennestrì, 78 e 43 anni, e all’ex responsabile dell’area legale, Stefano La Verde, 46 anni. In questi ultimi giorni ha definito con il sostituto procuratore di Como Pasquale Addesso, titolare delle indagini, un accordo di patteggiamento a 4 anni di reclusione, che dovrà poi essere valutato dal gup. L’aspetto risarcitorio è invece ancora in fase di definizione.

È stato l’ultimo a decidere di farsi interrogare, dopo che i coindagati avevano sostenuto lunghissimi colloqui con il magistrato, i cui contenuti sono man mano stati secretati e a tutt’oggi non sono noti. Resoconti che, con ogni probabilità, contengono episodi, nomi e cognomi, riferimenti di una serie di agevolazioni di cui beneficiavano imprenditori, professionisti o associazioni, nel loro rapporto con l’Agenzia delle Entrate. Ma anche aneddoti a conferma di come venivano gestiti i rapporti tra gli indagati, come le mazzette che Pennestrì passava a Leoni, nascondendole in borracce delle biciclette per occultare i contanti. 

Se le indagini sono dunque concluse per quanto riguarda le posizioni di questi quattro indagati, avranno con molta probabilità ulteriori sviluppi su altri fronti, come già accaduto per alcune prime risultanze, già sfociate in iscrizioni sul registro degli indagati di almeno una decine di nominativi. Una settimana fa Antonio e Stefano Pennestrì hanno risarcito lo Stato versando 55mila euro a testa, e formalizzato i loro patteggiamenti, rispettivamente di 4 anni e 6 mesi di reclusione, e 3 anni, per 9 capi di imputazione: corruzione, rivelazione di segreto d’ufficio, reati fiscali connessi all’emissione di fatture, e traffico di influenze. Ora Leoni ha trovato un accordo a 4 anni, mentre La Verde sta ancora valutando. Da mesi, la Guardia di finanza del Nucleo Economico Finanziario di Como sta lavorando sui documenti acquisiti nello studio dei commercialisti e in una serie di ulteriori perquisizioni, integrando con le dichiarazioni rese dagli indagati.