ROBERTO CANALI
Cronaca

Scuola, nel Comasco distanziamento con il filo del bucato

Originale trovata “didattica” alle elementari di Arcellasco. I licei? Presenza e streaming a seconda degli istituti

L’esperimento del filo del bucato per mantenere le distanze di sicurezza

Como, 15 settembre 2020 -  All’ultimo minuto, pieno d’incertezze e come sempre in salita, è iniziato il nuovo anno scolastico per 80mila studenti della provincia di Como. Mai come quest’anno dire che è suonata la prima campanella sarebbe un errore visto che in classe ci sono tornati i bambini della primaria, materne e ed elementari, e del primo ciclo della secondaria ovvero le medie, per le superiori invece ogni scuola ha deciso il proprio modello di didattica, in molti casi prediligendo un’alternanza tra lezioni frontali e corsi a distanza attraverso lo schermo del computer.

Sono tornati in classe i ragazzi del Pessina, il Caio Plinio e il Da Vinci e Ripamonti dove molte materie sono difficili se non impossibili da insegnare senza l’utilizzo dei laboratori. Al liceo Volta, il Giovio, Setificio e Magistri le lezioni si saranno un po’ in classe e un po’ a casa. Anche se ogni dirigente ha scelto la sua ricetta a seconda del numero di alunni e gli spazi a disposizione, la tendenza è a garantire il maggior numero possibile di lezioni in classe per i ragazzi di prima, sfruttando invece l’alternanza per gli studenti più grandi. Al Jean Monnet di Mariano Comense l’istituto più grande in termini di alunni iscritti, con quasi duemila ragazzi, e il più moderno della provincia, questa estate hanno potenziato la rete informatica e i server per garantire la possibilità di trasmettere in tempo reale le lezioni in classe anche via streaming, agli studenti che per scelta o necessità saranno costretti a seguirle da casa.

Nel primo giorno di scuola l’Oscar della creatività va alle maestre delle elementari di Arcellasco, a Erba, che per insegnare ai bambini come entrare in classe in fila indiana alla giusta distanza si sono inventate un filo da bucato, con mollette posizionate a un metro l’una dall’altra, che i piccoli alunni hanno dovuto tenere imparando così a rispettare il distanziamento. Di sicuro molto più disciplinati loro di tanti genitori che di fronte alle scuole, pur con la mascherina sul volto, non hanno resistito a fermarsi per scambiare due chiacchiere formando capannelli e piccoli assembramenti.

Unica deroga per i genitori dei bambini di prima elementare che, uno per bimbo e dopo essere stati sottoposti alla misurazione della temperatura corporea, hanno potuto fare ingresso nelle scuole per accompagnare i loro figli fin sulla porta della classe e affidarli alla maestra. L’unico scampolo di normalità in un primo giorno di scuola stravolto da Covid-19.