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Como, l'Università dell'Insubria inaugura l'anno accademico

La cerimonia si svolgerà venerdì nella sede di Varese

La Mazza Rettorale

Como, 13 novembre 2019 - Tutto pronto all’Insubria per l’inaugurazione dell’anno accademico 2019-2020 dell’Università dell’Insubria con le sue sedi di Como e Varese, il ventunesimo per l’ateneo fondato nel 1998: la cerimonia, aperta al pubblico, è in programma venerdì 15 novembre alle 11 nell’aula magna di via Ravasi 2 a Varese. Sono previsti interventi del magnifico rettore Angelo Tagliabue, del direttore generale Marco Cavallotti e di un rappresentante degli studenti. Viene poi conferita la Rosa Commacina, riservata a personaggi che abbiano svolto attività importanti per il territorio e per l’ateneo. Momento clou della mattinata è quello della laurea honoris causa in Scienze e tecniche della comunicazione a Gerardo Severino, Maggiore della Guardia di Finanza e commendatore della Repubblica, attualmente direttore del Museo storico della Guardia di Finanza: la motivazione è letta da Paolo Luca Bernardini, mentre la laudatio è affidata ad Andrea Spiriti. Il professor Daniele Cassani annuncia poi il nome del primo vincitore del premio internazionale Riemann Prize: è un matematico statunitense e riceverà il riconoscimento, una scultura di Marcello Morandini, nell’autunno 2020 a Varese. La cerimonia termina con la consegna della medaglia di ateneo ai 18 professori divenuti ordinari nell’ultimo biennio e con il «Gaudeamus igitur», cantato dal Coro dell’Insubria diretto dal maestro Andrea Gottardello. In toga ci saranno circa 45 docenti, tra cui i 18 che ricevono la medaglia d’ateneo per essere diventati ordinari, i delegati del rettore, i direttori dei dipartimenti, i presidenti della Scuola di medicina, della Scuola di dottorato, del Nucleo di valutazione e del Presidio della qualità. Per ultimi, in coda al corteo, i due ruoli più importanti: il rettore Angelo Tagliabue e il prorettore vicario Stefano Serra Capizzano. Con loro sono invitati a sfilare, secondo tradizione, i rettori di tutte le università italiane: sono attesi quelli di alcuni atenei lombardi. Maestro di cerimonia è il professor Francesco Passamonti, ematologo: sarà lui a gestire, per la prima volta, le varie fasi del protocollo. Uno dei simboli accademici è la mazza rettorale, oggi usata solo in occasioni di particolare importanza: viene dalla tradizione degli antichi collegi universitari e significa indipendenza dall’autorità esterna e, nello stesso tempo, forza e autorità interna. Nel corteo è sorretta da un mazziere in toga porpora che precede il rettore, che in questo modo si pone come depositario della storia dell’ateneo: testimone del suo passato, custode del presente e anello di congiunzione con il futuro.