
Il Casinò di Campione
Campione d'Italia (Como) – 23 novembre 2018 - Indagine chiusa e richiesta di giudizio immediato per tre dei quattro autori della rapina al Casinò di Campione, che il 28 marzo scorso rese un bottino da 756mila franchi.
Ma di quei soldi, così come dell’autore materiale del colpo, a oggi non c’è traccia. I carabinieri di Campione d’Italia, coordinati dal sostituto procuratore di Como Daniela Moroni, a fine maggio avevano arrestato Roberto Bernasconi, 53 anni residente a Mendrisio, responsabile dell’area slot e tavoli della Casa da gioco, ritenuto il basista.
A metà luglio erano finiti in carcere due complici, Marco Robustelli, 52 anni di Faloppio e Severino Matteri, 54 anni di Garzeno, ritenuti gli ideatori del colpo e raggiunti da ordinanza di custodia cautelare. Ma l’identità dell’uomo che quella mattina, armato di pistola, aveva minacciato due dipendenti ed era fuggito poco dopo con il denaro contante, rimane ancora ignota. La Procura ha quindi deciso di chiudere l’indagine, chiedendo il processo con giudizio immediato per i tre arrestati, tuttora in custodia cautelare. Matteri e Robustelli in carcere, Bernasconi ai domiciliari.
I primi due, ritenuti in contatto con il complice che aveva fatto la rapina, e forse gli unici a conoscerne l’identità, non hanno mai reso dichiarazioni, decidendo di rimanere in silenzio anche durante l’incidente probatorio che si è svolto a settembre. Diversa la posizione di Bernasconi, che aveva invece raccontato agli inquirenti ciò di cui era al corrente, ammettendo il suo ruolo, ripetendolo al giudice in incidente probatorio, e congelando quindi la sua testimonianza nella prospettiva di un eventuale processo. Quella mattina il rapinatore, aveva fatto ingresso da quell’ascensore che si apre sulla facciata dell’edificio grazie all’aiuto di Bernasconi, che aveva aperto con il suo badge. Era qui arrivato al secondo livello, e poi fino all’ufficio cassa, dove aveva minacciato i due dipendenti che stavano conteggiando il denaro incassato nella nottata. Era poi fuggito con uno scooter, unica immagine che rimane di lui. Ora Bernasconi, difeso dagli avvocati Edo Pacia e Davide Giudici, così come Matteri e Robustelli, con il loro legale Daniela Danieli, dovranno decidere se andare a processo, chiedere rito abbreviato o patteggiamento.
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