
Como, 26 luglio 2023 - Una provincia “ricca”, ma anche “terra di frontiera” quella di Como, definita dal Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, oggi in visita sul Lario, “una delle cartoline d’Italia” e anche per questo meritevole di particolare attenzione da parte del Governo.
Il titolare del Viminale è venuto in provincia di Como per presiedere, in prefettura, il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, l’occasione giusta per mettere sul tavolo i risultati ottenuti negli ultimi mesi nelle operazioni contro lo spaccio nei boschi, in particolare grazie all’impiego degli Squadroni eliportati dei Cacciatori, i corpi speciali dell’Arma. “Sono stati ottenuti risultati straordinari nel contrasto alle bande criminali che operavano nelle zone al confine tra Como e Varese” ha spiegato il ministro che ha presenziato alla sottoscrizione di un accordo di collaborazione tra Como e Varese proprio per prevenire il fenomeno dello spaccio nei boschi, sottoscritto dai prefetti Andrea Polichetti e Salvatore Pasquariello.
Il ministro Piantedosi, accompagnato dal sottosegretario Nicola Molteni, è poi intervenuto a 360° su tutti gli aspetti legati alla sicurezza del territorio, a partire dalla criminalità organizzata, definita “silente” ma non per questo meno pericolosa come hanno dimostrato anche recentemente le inchieste sull’infiltrazione da parte delle ‘ndrine nei territori a Nord di Milano.
Non è un caso che
la visita del ministro Piantedosi si sia conclusa a Cantù, in visita a un immobile confiscato alla criminalità organizzata e divenuto sede dell’Azienda Speciale Consortile Galliano. «Con i soldi e con il patrimonio della mafia ci sosteniamo le strutture dello Stato - ha detto il ministro all'inaugurazione dello stabile - questo non è territorio che ha tradizione. La mafia attecchisce non solo quando c'è povertà intellettuale ma anche quando c'è ricchezza intellettuale e materiale e questo ora è diventato territorio di attenzione per le attività criminali, combattere la mafia non è solo da codice civile o ripristino legalità, è anche un tema di civiltà»