PAOLA PIOPPI
Cronaca

Como, operaio morto sepolto nello scavo a Colverde: per il pm è omicidio colposo

Chiuse le indagini sull’incidente che costò la vita al 40enne Bardhi Brahimaj. Reato contestato a sette persone e una società

I carabinieri nell'area del cantiere dove avvenne la tragedia

I carabinieri nell'area del cantiere dove avvenne la tragedia

Era rimasto seppellito sotto un cumulo di terra, a quattro metri di profondità, mentre lavorava con il badile per livellare il terreno attorno a una conduttura fognaria. La parete dello scavo aveva ceduto, uccidendo Bardhi Brahimaj, operaio albanese di 40 anni residente a Lurate Caccivio e dipendente della Comedil Mangino di Olgiate Comasco. Per quel tragico infortunio, avvenuto il 4 ottobre 2022 a Colverde in via Leopardi, località Gironico, il procuratore capo di Como Massimo Astori ha ora concluso le indagini, formalizzando l’accusa di omicidio colposo in concorso a sette persone e una società, a cui attribuisce un ruolo di responsabilità in quanto accaduto.

L’avviso ha raggiunto Antonio Mangino, 58 anni di Como, Franco Mangino, 64 anni e Maurizio Mangino, 52 anni, entrambi di Olgiate Comasco, rispettivamente presidente e consiglieri della Comedil Mangino. Inoltre il preposto in materia antinfortunistica della stessa impresa, Mauro Baggi, 49 anni di Colverde, Christian Lattaro, 40 anni di Cantù, titolare dell’impresa subappaltatrice, Luca Cassina, 55 anni di Cernobbio, coordinatore per la progettazione e l’esecuzione dei lavori, e Marco Bernasconi, 52 anni di Colverde, direttore dei lavori. Infine la Comedil Mangino. Secondo le accuse, lo scavo in cui stava lavorando l’uomo era carente di alcune misure obbligatorie, che avrebbero dovuto garantirne le condizioni di sicurezza.

Brahimaj stava svolgendo lavori manuali a quattro metri di profondità: le omissioni che vengono contestate sono, in particolare, la mancanza di armature di sostegno alle pareti dello scavo, obbligatorie oltre il metro e mezzo di profondità, così come il divieto si svolgere lavori manuali oltre quella profondità, e il mancato rispetto del divieto della presenza di lavoratori nella zona di azione dell’escavatore meccanico durante i lavori di scavo.