PAOLA PIOPPI
Cronaca

Como, lite e coltellate in centro: 19enne arrestato e un coetaneo di Morbegno in prognosi riservata

L’aggressore è fuggito con il coltello ma poi è stato fermato poco dopo in via Leopardi. Ora è in carcere al Bassone: è accusato di tentato omicidio

Una pattuglia della Squadra Volante

Una pattuglia della Squadra Volante

Como, 24 giugno 2025 – All’accoltellamento hanno assistito tutti: gli amici della vittima, un passante che ha riferito alla polizia dell’aggressione con particolare precisione, e anche un addetto alla vigilanza della stazione ferroviaria, che ha ripreso quasi tutto con il telefono cellulare.

Mentre il 118 soccorreva la vittima in via Manzoni, un ventenne di Morbegno, raggiunto da diversi fendenti tra cui uno al polmone, la pattuglia della Squadra Volante fermava poco distante, in via Giacomo Leopardi, Mohamed Friha, diciannovenne algerino residente nella zona di via Anzani, che gli agenti hanno identificato senza bisogno di vedere i suoi documenti, più che noto per una serie di episodi di cui è stato protagonista in questi ultimi anni.

L’aggressione 

L’aggressione è avvenuta sabato notte alle 2.30, quando è scoppiata una accesa lite nella quale Friha sarebbe intervenuto in difesa del fratello, e che ha subito attirato l’attenzione dei testimoni. Pochi attimi dopo, il ventenne è stato raggiunto da alcune coltellate alla spalla e al fianco sinistro, che lo hanno fatto stramazzare a terra.

Friha si è subito allontanato, rintracciato poco dopo dalla polizia con in tasca un coltello a serramanico da circa 7 centimetri di lama, che nel frattempo aveva già risciacquato e ripulito dal sangue. Intanto i soccorritori hanno portato in ospedale il ferito, suturato e poi ricoverato con prognosi riservata, ma non in pericolo di vita, nonostante la gravità delle coltellate, che lo hanno raggiunto in punti vitali.

Le indagini

Le indagini per ricostruire l’esatta sequenza dei fatti, sono passate alla Squadra Mobile, coordinata dal magistrato di turno della Procura di Como, Antonia Pavan. Tutti i testimoni sono stati molto precisi, e hanno descritto e poi riconosciuto Friha come l’auto dell’accoltellamento: la ragazza della vittima e un amico che erano accanto a lui, ma anche un passante che è arrivato alla guida della sua auto, si è fermato quando ha visto i ragazzi che si picchiavano, e ha distintamente visto il momento in cui son stati sferrati i fendenti. Infine l’addetto alla sicurezza delle ferrovie, che ha ripreso con il cellulare la lite, diventata poi un tentato omicidio. Friha, difeso dall’avvocato Roberto Melchiorre, è ora al Bassone, accusato di tentato omicidio, in attesa di essere interrogato.