
Lo chef stellato Andrea Berton e il presidente del gruppo Sereno Luis Contreras
Milano – “Di progetti ne ho sempre tanti. E con diverse importanti realtà del food, partecipare a una conferenza stampa non equivale certo all’apertura di un ristorante”. Andrea Berton la star dei fornelli “sconfitto“ in sede civile nella vicenda giudiziaria con il "Sereno", più precisamente con il Sereno Restaurant Italia srl, ripercorre la vicenda giudiziaria.
Lei ritiene di non aver violato il patto di non concorrenza firmato nel 2016 con l’hotel 5 stelle lusso che l’aveva ingaggiata per il setup del ristorante “Berton la Lago“?
“No, perché non ho concretizzato la concorrenza sleale, la fattispecie non si è verificata. Non ho aperto un ristorante, né alcuna altra attività di food e beverage sul Lago di Como”.
Però la sentenza di condanna del giudice civile in secondo grado racconta altro. Dà ragione al Sereno Restaurant Italia srl, che ha chiesto e ottenuto un provvedimento cautelare inibitorio nei confronti suoi e della sua società Ambrosia srl.
“Non mi sembra si possa parlare di “condanna“ da parte del giudice, non devo pagare nulla, semplicemente dovrò rispettare il patto di non concorrenza fino alla fine del 2023, così come previsto originariamente dal contratto”.
Ma ci è voluta una decisione del giudice. E la prova schiacciante della “slealtà”- stando alle carte dell’ordinanza - è stato partecipare alla conferenza stampa del grand Hotel Victoria annunciando una collaborazione a precedente contratto non concluso.
"Sì è vero, ho partecipato alla conferenza stampa del Grand Hotel Victoria di Menaggio, ma sa quante volte mi chiamano a conferenze? E poi in quell’occasione parlavamo genericamente di possibili collaborazioni per il futuro, tutte aperte. E per collaborazioni intendo rapporto a 360 gradi, con una realtà che ha strutture alberghiere non solo sul lago di Como".
Per il giudice civile è sufficiente il “fumus“ cioè «la potenzialità dell’effetto lesivo e la probabilità dello scenario prospettato anche se poi l’accordo non è andato in porto».
"Va bene, lo rispetto, ma in ogni caso erano attività riferite eventualmente al 2024 fuori dal patto di non concorrenza".
Però la guida del Gambero Rosso dava per certo il suo nuovo ristorante...
"Non posso controllare tutto quello che viene scritto. Una cosa però la voglio aggiungere"
Prego.
"Non lascio il Lago, mi hanno sottoposto diversi progetti molto interessanti che sto valutando. Ma lo scriva, rigorosamente per il 2025".