
di Roberto Canali
Nonostante la contrarietà dei sindacati e anche dell’opposizione di centrosinistra l’amministrazione cittadina ha deciso di tirare dritto e si prepara a privatizzare il servizio mensa di asili e scuole comunali, creando il centro unico di cottura in grado di sfornare 5mila pasti caldi al giorno. Per ora la Giunta ha approvato l’avviso esplorativo che verrà indirizzato ai privati sollecitandoli alla presentazione di proposte di project financing per la progettazione, l’esecuzione, la gestione e la manutenzione di un centro unico di cottura in grado di gestire le richieste delle scuole dell’infanzia, gli asili nido, le scuole primarie e secondarie e i centri diurni disabili. In aggiunta ci saranno i pasti da consegnare a domicilio agli anziani e alle persone non autosufficienti.
L’obiettivo è non farsi trovare impreparati allo scadere del bando con la società Euroristorazione che oggi è affidataria del servizio per conto del Comune e si occupa della preparazione dei pasti per 28 dei 39 refettori cittadini. I pasti oggi sono preparati e cucinati in un grande centro cottura di Garbagnate Milanese, poi vengono consegnati in città per la somministrazione. Già il centrosinistra quando era alla guida della città, nel 2016, teorizzò di creare un solo punto di cottura in via Isonzo, per sostituire con un’unica grande cucina in grado di sfornare oltre 4mila pasti al giorno i 17 punti cottura presenti in città. L’obiettivo non era solo quello di risparmiare sui costi, creando un unico centro acquisti per i prodotti alimentari, ma anche di ottimizzare il servizio rendendolo più efficiente e gradevole agli utenti finali, ovvero i bambini delle scuole e anche i loro genitori, un quarto dei quali all’epoca si dichiarava insoddisfatto dalla qualità dei pasti erogati. All’epoca il progetto si arenò di fronte alle contestazioni sui posti di lavoro persi: una quarantina tra cuoche e inservienti sui 120 addetti allora in forza al Comune. Dopo le esternalizzazioni compiute dalla Giunta Landriscina oggi i dipendenti che si occupano con contratti di vario genere di preparare i pasti per conto del Comune sono una settantina. I sindacati faranno di tutto per cercare di tutelarli, ma a Palazzo Cernezzi non sembrano disposti a cambiare idea e già nei mesi scorsi hanno individuato l’area pronta a ospitare la nuova maxi-cucina, in una struttura di 5mila metri quadri in via Somigliana.