Como, centri estetici al setaccio: camici bianchi denunciati

I Nas di Milano hanno compiuto una serie di accertamenti in tutta la Lombardia .All’interno di un ambulatorio comasco eseguiti trattamenti con la tecnica PRP

Nas in un centro estetico

Nas in un centro estetico

Como -  Ci sono anche i responsabili di uno studio estetico in provincia di Como tra i medici denunciati da i Nas di Milano che ieri hanno compiuto una serie di accertamenti in tutta la Lombardia. All’interno della struttura venivano eseguiti dei trattamenti con la tecnica PRP acronimo che sta per "plasma ricco di piastrine" e consiste nel prelevare del sangue dai pazienti per poi lavorarlo e infonderlo nuovamente con il rischio di un grave pericolo per la salute.

Simili trattamenti infatti per legge possono essere effettuati solo nei centri trasfusionali pubblici o equiparati seguendo un protocollo rigidissimo. Nello studio comasco e anche in altre due strutture a Milano e Varese, sono stati sequestrati tre dispositivi medici del tipo "centrifuga", utilizzati per la lavorazione del sangue e per la separazione dei suoi elementi, del valore complessivo di 2.500 euro.

Il plasma ricco di piastrine per uso non trasfusionale è utilizzato nella medicina rigenerativa o in dermatologia per facilitare le procedure di lipofiller, cura per le rughe, trattamento di biorivitalizzazione. Si ottiene grazie a una tecnica che prevede la centrifugazione del sangue prelevato dallo stesso paziente all’interno di un processo che termina con la produzione di una parte di plasma ad alta concentrazione di piastrine. Applicandolo si rigenerano i tessuti danneggiati ad esempio in chirurgia maxillo-facciale e odontostomatologica, in oculistica, nella terapia di ulcere cutanee croniche, ma viene utilizzanto anche per fini estetici per miglioare l’aspetto delle guance, la zona oculare e perioculare, le pieghe cutanee del collo.

Il trattamento dura circa un’ora e i costi variano dai 300 ai 700 euro.Per poter eseguire tale terapia, la struttura deve possedere l’autorizzazione all’utilizzo di emoderivati. L’operazione, che ha interessato tutt’Italia muove da recenti episodi di cronaca di interventi di chirurgia estetica effettuati da personale non qualificato che eseguono pratiche riservate ai medici, sottovalutando le gravi conseguenze che possono derivare da prestazioni eseguite in assenza di adeguata preparazione professionale, con apparecchiatura non idonea e in locali carenti dei minimi requisiti sanitari e strutturali. I Nas hanno controllato 793 strutture in tutta Italia, tra centri estetici e studi medici estetici con 110 obiettivi non conformi che hanno comportato il deferimento all’autorità giudiziaria di 33 titolari e operatori e la contestazione di sanzioni amministrative per 187.000 euro.