FEDERICA PACELLA
Cronaca

C’è l’inverno demografico. Si vive sempre più a lungo ma i giovani sono pochissimi

Brescia, dal quadro tracciato da Ats si rileva il livello di invecchiamento della popolazione . Dagli elenchi degli assistiti nei diversi territori della provincia emergono dati preoccupanti.

C’è l’inverno demografico. Si vive sempre più a lungo ma i giovani sono pochissimi

C’è l’inverno demografico. Si vive sempre più a lungo ma i giovani sono pochissimi

Si vive più a lungo, ma i giovani sono sempre di meno. Il quadro tracciato da Ats Brescia, che ha analizzato i dati degli assistiti (provincia bresciana esclusa la Val Camonica) al 31 dicembre 2023, conferma lo scenario dell’inverno demografico. Cosa dice l’analisi dell’Azienda guidata da Claudio Sileo? Facendo un raffronto con gli ultimi 10 anni (2014-2023), la popolazione è complessivamente cresciuta dello 0,9% ed è aumentata anche l’età media (82 giorni in più ogni anno, dal 2014 al 2023). Questo progressivo invecchiamento della popolazione è dovuto alla contemporanea presenza di 2 fenomeni contrapposti: l’aumento di anziani (+12,5%) e grandi anziani (+24,5%) e la diminuzione della popolazione giovane (-14,2% di under 15). Il 2023 si è caratterizzato anche per una forte ripresa della popolazione over 84 (i grandi anziani), aumentati di 2373 persone: nel pre-pandemia si viaggiava su +1000 all’anno. La pandemia non è, però, passata indenne: il picco di mortalità si è concentrato proprio nel 2020.

Complessivamente dal 2012 al 2021 il numero di decessi è aumentato del 18,2%, ma dal 2019 al 2020 l’aumento è stato del 37,1%, mentre fino ad allora vi era un incremento medio annuo di poco superiore all’1%. Quanto ai giovani, sono sempre meno le nascite e sempre più elevata l’età materna alla prima gravidanza, arrivata a 31,2 anni. Neanche l’immigrazione riesce più a compensare questo trend. L’indice di vecchiaia, calcolato rapportando la popolazione con età di 65 anni e oltre e quella con meno di 15 anni, è rimasto stabile dal 2000 al 2011, anni di forte immigrazione, mentre è cresciuto negli anni successivi, di pari passo con la stabilizzazione dell’immigrazione. Quanto alla popolazione straniera, la percentuale si è mantenuta stabile dal 2014 su valori pari al 14% circa. Il 2020 ha visto una forte flessione degli assistiti stranieri (-3.287 persone rispetto al 2019), seguito da una parziale ripresa nel 2021 e 2022. A fine 2023 si è però registrato un nuovo calo, con 1.849 assistiti stranieri in meno rispetto al 2022.