Casinò verso la riapertura con la “roulette” stipendi

Fervono gli incontri con i sindacati per definire il nuovo contratto collettivo da applicare

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In vista della riapertura che potrebbe essere fissata entro fine anno fervono gli incontri tra azienda e sindacati per definire il nuovo contratto collettivo da applicare ai futuri dipendente del Casinò Campione d’Italia. Ieri si è svolto un nuovo incontro nell’exclave e lunedì ci si siederà di nuovo attorno al tavolo per entrare nel dettaglio del trattamento economico, anche se difficilmente a Campione si potrà tornare agli stipendi di un tempo, per la verità già fortemente ridotti negli ultimi anni quando la società era entrata in crisi. Una volta definito il contratto di riferimento si potrà procedere alle 174 assunzioni annunciate già nelle scorse settimane, molte delle quali pescheranno nel bacino degli ex dipendenti, la maggior parte dei quali sono rimasti senza lavoro. Almeno nella prima fase si partirà con una struttura snella, con le assunzioni che saranno divise tra il personale di sala, croupier, inservienti e controllori e quello che governerà la macchina occupandosi del marketing e l’amministrazione. "Mentre si mettono a punto la pianta organica il Casinò di Campione d’Italia resta chiuso, così com’è dal 27 luglio 2018, ossia da quando il tribunale di Como dispose il suo fallimento per insolvenza, una sentenza poi annullata dal tribunale del Riesame di Milano con una decisione confermata dalla Cassazione – ricorda Giovanni Fagone (foto), sindacalista Cgil – Hanno toppato tutti, ma hanno pagato solo i lavoratori. Si sono persi 500 posti di lavoro più un centinaio in Comune ed è stato azzoppato l’indotto di un intero paese. Sarebbe bastata una deroga alla legge sulla cassa straordinaria per i soggetti falliti ma non rientranti nella disciplina industriale e avremmo cambiato la storia di tante famiglie. E invece si sono regalati gli incassi a Mendrisio e Lugano". R.C.