Casinò di Campione riaperto, affluenza oltre le attese: ecco gli obiettivi per il futuro

Offerte ipertecnologiche e giochi di ultima genereazione, ma sono immutati il fascino, la storia e l'immagine. Positive anche le previsioni per il fine settimana.

Casinò di Campione, bene le presenze dopo l'apertura

Casinò di Campione, bene le presenze dopo l'apertura

Campione d'Italia (Como) - Presenze oltre ogni aspettativa, venerdì sera, al Casinò di Campione. E le previsioni per il resto del week-end sono decisamente positive per la casa da gioco nell'exclave italiana in Svizzera, riaperta mercoledì dopo 3 anni e mezzo di chiusura per fallimento. La conferma di questo sucesso iniziale arriva dall'amministratore delegato della struttura e dal sindaco della cittadina. "Chi viene troverà qualcosa di completamente diverso, con offerte ipertecnologiche, giochi di ultima generazione, accanto ai tradizionali - ha detto l'ad Marco Ambrosini - Ma quel che resta immutato sono il fascino, la storia e l'immagine di questo Casinò: non dimentichiamo la sua vicinanza a Milano, questo è il Casinò di Milano".

Nei progetti di quella che è stata la più grande casa da gioco in Europa, fondata nel 1917, dal 2007 trasferita nell'enorme edificio futuristico sul lago di Lugano, ideato dall'architetto Mario Botta, c'è quello di trasformarla in una sede multifunzionale anche per eventi, cultura, con negozi, in modo da attirare non solo i giocatori. "Certo il gioco rimane al primo posto e gli appassionati li attireremo con i nostri giochi - ha aggiunto l'ad -, abbiamo ad esempio l'ambizione di diventare la più grande poker room di Europa, ma tutti gli altri eventi saranno fatti per richiamare anche altra clientela".

Obiettivo non ripetere gli errori del passato che portarono nel luglio 2018 il Casinò, socio unico il Comune, al fallimento con 130 milioni di debiti, mettendo in crisi l'intero paese. L'azienda ha riaperto in base ad un accordo con il Tribunale Fallimentare di Como 'finalizzato a trovare risorse sufficienti per soddisfare tutto il ceto debitoriò, in un piano quinquennale. Si punta anche ad aumentare i posti di lavoro. Al momento della chiusura erano 490, ora sono 170, ma molti servizi sono stati esternalizzati con un'altra cinquantina di assunzioni. "Quasi 4 anni, trovandoci senza lavoro di colpo, non sono stati facili da superare, quindi per noi è un momento di rinascita e grande soddisfazione - ha ammesso il sindaco, Roberto Canesi - L' affluenza di questi primi giorni, oltre ogni aspettativa, ci conferma che il Casinò ha mantenuto intatto il suo appeal, ora però vogliamo trasformarlo in un contenitore che offra arte, mostre e altri svaghi".