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Erba, funerale di Carlo Castagna: addio all’uomo del perdono

Le esequie sono state celebrate in Santa Maria Nascente, la chiesa dove il suo impegno era costante

Funerale di Carlo Castagna

Erba (Como), 28 maggio 2018 - Folla di persone, oggi, alle 14,30, in Santa Maria Nascente, per l'ultimo saluto a Carlo Castagna. Proprio nella “sua” chiesa, dove l'impegno era costante, si è svolto il funerale. 

Una vita segnata dalla tragedia, dal dolore, ma sorretta dalla fede e dalla forza del perdono. Carlo Castagna è morto venerdì notte all’ospedale Valduce di Como dopo una breve malattia. Aveva 74 anni. Il nome Castagna rimanda immediatamente alla terribile serata dell’11 dicembre del 2006 e alla strage che si consuma alla Ca’ del Giazz, un grande edificio di ringhiera, ristrutturato in via Diaz, nel centro di Erba.

Coltellate, sprangate, il fuoco appiccato per cancellare, distruggere. Carlo Castagna si vede strappati la moglie Paola Galli, la figlia Raffaella, il nipotino Youssef, di due anni e mezzo, figlio di Raffaella e del marito tunisino Azouz Marzouk. Valeria Cherubini, la vicina del piano di sopra, è la quarta vittima. Una malformazione congenita della carotide salva Mario Frigerio, marito della Cherubini, mentre il coltello gli trapassa la gola. Sono condannati definitivamente all’ergastolo Olindo Romano e la moglie Rosa Bazzi, i vicini di casa che secondo le sentenze avrebbero compiuto il massacro al termine di lunga, sempre più esasperata conflittualità condominiale con Raffaela Castagna. Al tempo Carlo Castagna è un imprenditore-artigiano di successo, titolare dell’azienda di mobili “Cast&Cast”, affiancato dai figli Pietro e Giuseppe. Cattolico praticante, è impegnato nella parrocchia (sono molti i ragazzi che lo hanno avuto come catechista all’oratorio) e nella vita della comunità. Negli anni Settanta e Ottanta è stato consigliere e assessore per la Democrazia cristiana nel Comune di Erba.

Pochi giorni dopo gli omicidi, Castagna annuncia una decisione a cui rimarrà fedele fino all’ultimo dei suoi giorni: il perdono a chi ha distrutto la sua famiglia e devastato la sua vita. Lo fa a caldo, ancora non si sa chi sia il responsabile dello scempio. Lo ripete un mese dopo, quando vengono blindati i Romano, lui, netturbino, un omone massiccio impacciato, lei uno scricciolo di donna, semianalfabeta ma molto apprezzata dalle signore come colf.  Accanto ai figli, Carlo Castagna segue i processi senza mancare a una udienza, assolutamente convinto della colpevolezza della coppia Romano ma sempre pronto a ribadire il perdono.