Cantù, evasione fiscale e bancarotta: in aula gli ex assessori indagati

Gli imputati starebbero valutando la possibilità di ricorrere a riti alternativi o patteggiamento

L’ex assessore di Cantù, Claudio Ferrari

L’ex assessore di Cantù, Claudio Ferrari

Cantù - Prima udienza preliminare davanti al Gup Carlo Cecchetti, per i 4 imputati accusati di aver generato o partecipato a un giro di sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte e di bancarotta fraudolenta nel settore immobiliare. Un processo fissato in tempi record, a 2 mesi dagli arresti del 21 novembre, e in considerazione dell’imminente scadenza dei termini di custodia cautelare. Ieri sono comparsi in aula i 2 ex assessori di Cantù Claudio Ferrari, 54 anni, residente a Vacallo, unico tuttora in carcere, e Giorgio Quintavalle, 50 anni di Morcote, che nel frattempo ha ottenuto i domiciliari, come i coindagati Fabrizio Arnaboldi, 51 anni di Cantù, Luca Della Fontana, 57 anni di Dumenza, Varese.

Tutti stanno valutando l’opportunità di chiedere riti alternativi, che nel caso di Arnaboldi sarebbero già stati ipotizzati, non formalizzati: un patteggiamento a 3 anni, convertiti in lavori di pubblica utilità nel settore sociale e dell’assistenza alle persone. Per gli altri imputati, è ancora in forse la possibilità di affrontare il processo con rito abbreviato, o di chiedere un patteggiamento, concordando la pena col pm Antonia Pavan. Il 9 febbraio è stata fissata una nuova udienza, durante la quale saranno comunicate le decisioni per ogni singola posizione.

Nel frattempo il Tribunale del Riesame ha rigettato la richiesta di Quintavalle, di dissequestrare l’alloggio in centro a Cantù, che risulterebbe intestato alla madre, ma che secondo gli inquirenti fa capo alle disponibilità e al patrimonio di Quintavalle. Nei vari ruoli, sono accusati di aver generato o partecipato a un giro di sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte e di bancarotta fraudolenta in campo immobiliare. Ogni società non avrebbe versato al Fisco quanto dovuto, per essere svuotata prima degli accertamenti erariali, con il trasferimento delle disponibilità finanziarie a favore degli indagati o di società anonime di diritto svizzero, così da non rendere possibile l’azione di recupero delle tasse.