La banda prendeva di mira anche i negozi di animali

Cantù - A mettere i carabinieri sulle tracce della banda era stato un fotogramma ripreso dalle telecamere di sorveglianza interne del negozio Maxizoo di Saronno, rapinato a febbraio 2021: quando uno dei banditi si era chinato per raccogliere il bottino, circa 3000 euro, la telecamera aveva ripreso distintamente il suo fondoschiena spuntare dai pantaloni, e un dettaglio di un grande tatuaggio che aveva sulla schiena. Quell’uomo, era stato poi identificato come Mauro Conte, 31 anni di Rho, finito in carcere un anno fa assieme a una banda di altre cinque persone, che tra dicembre 2020 e maggio 2021 aveva realizzato 11 colpi tra Cantù, Montano Lucino, Lissone, Appiano Gentile, Giussano e Segrate, su cui avevano indagato i carabinieri del nucleo operativo di Cantù coordinati dal sostituto procuratore Simona De Salvo. Ora finiti tutti davanti al Gup di Como Walter Lietti: Antonio Di Fazio, 49 anni di Mariano Comense, tuttora detenuto, ha patteggiato 5 anni di reclusione, mentre la compagna, Marianna Bellavista, 41 anni, è stata condannata con rito abbreviato a 3 anni. Patteggiamenti anche per gli altri imputati: 4 anni e 6 mesi per Conte, 4 anni per Eduart Mastrangioli Arapi, 43 anni di Sulmona, 2 anni e 4 mesi per Luca Rigon, 20 anni di Limbiate e 1 anno e 6 mesi per Gaetana Cimino, 53 anni di Lissone. È stato invece prosciolto Maurizio Cocciolo, 46 anni di Rho. I colpi erano stati commessi con formazioni che variavano tra gli imputati, ma con modalità molto simili: volto coperto da una mascherina, e quasi sempre utilizzando una pistola. Partendo il 31 gennaio 2021 dal Maxizoo di Cantù, 3300 euro di bottino, seguito dall’Md di Montano Lucino, (5900), l’In’s di Cantù il 13 gennaio successivo, il Maxizoo di Lissone il 16 marzo, (4300 euro), e il 6 aprile il supermercato Md di Cantù. Poi ancora l’Md di Montano il 7 aprile e quello di Appiano il 25 aprile, quello di Segrate il 9 maggio e il Maxizoo di Giussano l’11 maggio.

Cronaca

Cantù -&nbsp;A mettere i carabinieri sulle tracce della banda era stato un fotogramma ripreso dalle telecamere di sorveglianza interne del negozio Maxizoo di Saronno, rapinato a febbraio 2021: quando uno dei banditi si era chinato per raccogliere il bottino, circa 3000 euro, la telecamera aveva ripreso distintamente il suo fondoschiena spuntare dai pantaloni, e un dettaglio di un grande tatuaggio che aveva sulla schiena. 
Quell’uomo, era stato poi identificato come Mauro Conte, 31 anni di Rho, finito in carcere un anno fa assieme a una banda di altre cinque persone, che tra dicembre 2020 e maggio 2021 aveva realizzato 11 colpi tra Cantù, Montano Lucino, Lissone, Appiano Gentile, Giussano e Segrate, su cui avevano indagato i carabinieri del nucleo operativo di Cantù coordinati dal sostituto procuratore Simona De Salvo. Ora finiti tutti davanti al Gup di Como Walter Lietti: Antonio Di Fazio, 49 anni di Mariano Comense, tuttora detenuto, ha patteggiato 5 anni di reclusione, mentre la compagna, Marianna Bellavista, 41 anni, è stata condannata con rito abbreviato a 3 anni. 
Patteggiamenti anche per gli altri imputati: 4 anni e 6 mesi per Conte, 4 anni per Eduart Mastrangioli Arapi, 43 anni di Sulmona, 2 anni e 4 mesi per Luca Rigon, 20 anni di Limbiate e 1 anno e 6 mesi per Gaetana Cimino, 53 anni di Lissone. È stato invece prosciolto Maurizio Cocciolo, 46 anni di Rho. I colpi erano stati commessi con formazioni che variavano tra gli imputati, ma con modalità molto simili: volto coperto da una mascherina, e quasi sempre utilizzando una pistola. 
Partendo il 31 gennaio 2021 dal Maxizoo di Cantù, 3300 euro di bottino, seguito dall’Md di Montano Lucino, (5900), l’In’s di Cantù il 13 gennaio successivo, il Maxizoo di Lissone il 16 marzo, (4300 euro), e il 6 aprile il supermercato Md di Cantù.&nbsp;Poi ancora l’Md di Montano il 7 aprile e quello di Appiano il 25 aprile, quello di Segrate il 9 maggio e il Maxizoo di Giussano l’11 maggio.

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