
Una casa da gioco
Campione d'Italia (Como), 16 dicembre 2017 - Il feeling tra il Casinò Campione d’Italia e i giocatori con gli occhi a mandorla non è iniziato ieri, sono anni che da via Paolo Sarpi a intervalli regolari partono dei bus diretti nell’ex-clave e ormai da tempo il Capodanno qui si festeggia tre volte: per i giocatori italiani e poi per quelli russi e cinesi. La loro forza è il numero, anche nel gioco, e se non spetta a loro il record delle puntate più alte di sicuro sanno farsi valere con le loro presenze che negli ultimi anni hanno permesso alla casa da gioco del Ceresio di essere la prima in Italia e tra le prime in Europa per numero di accessi. Tempo un anno e i giocatori cinesi a Campione d’Italia avranno a disposizione un casinò tutto per loro. Il nome c’è già, Dragon Casinò, e anche la sede nella prestigiosa Villa Mimosa che da mesi il Comune tentava di cedere senza successo.
Alla fine a farsi avanti è stato il Casinò che in cambio di 5 milioni di franchi (poco meno di 4 milioni e 300mila euro) si è aggiudicato la proprietà della prestigiosa villa affacciata sul Ceresio che verrà completamente restaurata in collaborazione con Novomatic, azienda leader nella produzione di slot machines. Un intervento da compiere in tempi record, appena dodici mesi, per essere pronti con l’inaugurazione del nuovo Casinò che sarà una specie di succursale di quello principale, fin dal 1 gennaio del 2019.
A guadagnarci per ora è il Comune in crisi di liquidità da mesi e costretto a sospendere il pagamento degli stipendi ai dipendenti comunali e delle indennità ai pensionati. Cinque milioni di euro rappresentano una boccata d’ossigeno importante per l’amministrazione guidata dal sindaco Roberto Salmoiraghi, alle prese dal giugno scorso del difficile tentativo di salvare i conti di Comune e casa da gioco. Ci guadagnerà anche il casinò che grazie all’accordo con Novomatic non spenderà un euro dalla ristrutturazione di villa Mimosa, in cambio del 60% degli utili della futura casa da gioco riservata al pubblico con gli occhi a mandorla. Sono contenti anche i giocatori cinesi che avranno un posto tutto per loro completo di ristorante, giochi personalizzati e personale che parla il cinese. Insomma come essere in madrepatria sul Ceresio, anzi meglio visto che in Cina il gioco d’azzardo è vietato.