Campione, addio casinò: portavalori svuota le casse tra i fischi

Trasportava il denaro lasciato nelle diverse casseforti della casa da gioco

Il portavalori esce dall'enclave con gli incassi del casinò

Il portavalori esce dall'enclave con gli incassi del casinò

Campione d'Italia (Como), 3 agosto 2018 - Accolto da fischi e manifestazioni di protesta, un furgone portavalori ha lasciato ieri pomeriggio il casinò di Campione d’Italia. Trasportava il denaro lasciato nelle diverse casseforti della casa da gioco: ultimi incassi delle zone ristoranti e bar, fondi cassa, valuta non ancora versata. Denaro al momento non quantificato, anche se la cifra complessiva dovrebbe essere molto consistente, che è rimasto bloccato venerdì scorso, quando è stato dichiarato il fallimento della società di gestione, con l’immediata chiusura dell’immobile. Da quel momento è stato inibito l’accesso di chiunque, se non autorizzato dai tre curatori fallimentari nominati dal Tribunale di Como. La cifra presa ieri in custodia, entrerà ora a far parte dell’esercizio del fallimento, dopo essere stata contabilizzata e ricondotta al suo canale di introito, per iniziare ad abbozzare i primi passi di un bilancio su cui ragionare.

L’adunanza dei creditori è stata fissata il 28 gennaio, quando potranno farsi avanti tutti gli aventi diritto a esigere pagamenti pendenti. Nel frattempo ieri il furgone con il denaro ha lasciato il prestigioso palazzo della casa da gioco, scortato da due pattuglie dei carabinieri fino all’ingresso dell’enclave, e poi dalla polizia svizzera per il tragitto sul territorio elvetico. Ha sfilato accanto a gruppi di campionesi che ormai sostano fissi in piazza, tra continui confronti, riunioni, attesa di notizie su cui ragionare il proprio futuro. Intanto, mentre tutti si attendono un aiuto da Roma la soluzione per riaprire il Casinò, chiuso da una settimana, potrebbe averla trovata il sindaco Roberto Salmoiraghi che ha preso contatti con tre professionisti milanesi, docenti universitari esperti in diritto fallimentare e diritto amministrativo, che stanno analizzando la convenzione tra Comune e casa da gioco per riuscire a individuare l’appiglio legale che consentirebbe l’esercizio provvisorio.

Una notizia per molti versi sorprendente visto che nei giorni scorsi i curatori fallimentari prima e il prefetto di Como, Ignazio Coccia, poi avevo escluso ogni spiraglio. I particolari verranno resi noti nel corso di una conferenza stampa convocata dal primo cittadino nel pomeriggio di oggi. Intanto nell’ex clave prosegue il presidio permanente dei lavoratori del casinò che dopo essere stati a Milano, per manifestare di fronte a Palazzo Lombardia, e a Como di fronte alla prefettura, si preparano ad andare a Roma, per chiedere l’intervento del Ministero dell’Intero e di quello dell’Economia. Porte alle quali ha già bussato anche Roberto Salmoiraghi che ieri pomeriggio ha incontrato il presidente Attilio Fontana.  Infatti alla crisi della casa da gioco va sommata quella del Comune che dopo la bocciatura del piano da parte del commissario prefettizio si trova nell’impossibilità di approvare il bilancio. Una crisi che rischia di trascinare nel baratro il sistema Campione dove dal febbraio scorso i 103 dipendenti comunali sono senza stipendio e già a settembre rischiano di saltare diversi servizi pubblici, in primis la scuola materna comunale costretta a licenziare insegnanti e personale.