Dallo scorso aprile, i boschi del Comasco sono quotidianamente passati al setaccio da operazioni di controllo ripetute, precedute da osservazioni dei punti in cui maggiormente gravitano gli acquirenti di droga. Un lavoro costante nel quale i reparti territoriali e le stazioni dei carabinieri, sono affiancati dai militari dello squadrone carabinieri "Cacciatori", appositamente inviati in queste zone per procedere a una vasta bonifica delle zone boschive in cui si è radicato lo spaccio di stupefacenti. Quello dei continui blitz è un piano d’azione che mira a logorare i gestori di questo smercio che pure riescono sempre a trovare nuove leve per lo spaccio.
L’ultimo intervento risale a venerdì, quando i militari si sono concentrati nella zona di Casnate con Bernate. Da qui, erano giunte diverse segnalazioni della presenza di una Bmw che ogni giorno, verso mezzogiorno, arrivava nei pressi della stessa area boschiva di Casnate. Dall’auto scendevano tre uomini che si infiltravano nell’area verde, mentre il quarto, il conducente, si allontanava. Sono quindi stati fatti accertamenti da parte del Nucleo Operativo e Radiomobile di Cantù, che hanno confermato la fondatezza delle segnalazioni. È stato quindi predisposto un servizio mirato con l’ausilio dei "Cacciatori" e della Stazione di Fino Mornasco. I quattro, tutti marocchini, arrivati come ogni giorno nel luogo indicato, sono stati fermati e identificati. Contemporaneamente è stata ispezionata l’adiacente area boschiva, dove c’erano evidenti le tracce che in quel luogo si svolgesse attività di spaccio. Tutti i quattro fermati avevano precedenti per spaccio di stupefacenti, inoltre uno di loro, 32 anni, è risultato colpito da espulsione dal territorio nazionale per cinque anni in sostituzione di una pena detentiva del Tribunale di Firenze, sempre per reati di droga. È stato quindi accompagnato presso un Centro di Permanenza e Rimpatrio per essere imbarcato sul primo volo disponibile per il Marocco.
Da mesi, ogni settimana le incursioni dei carabinieri nella vasta zona del Parco del Lura, ma anche in tutte le aree boschive del Canturino, fino a ridosso di Como, sono state oggetto di controlli, incursioni anche notturne, smantellamento di bivacchi e spesso anche arresti. L’identikit dello spacciatore è sempre lo stesso: nordafricano tra i 20 e i 40 anni, senza fissa dimora, spesso con precedenti specifici.
Paola Pioppi