
In Tribunale il caso dei fuochi d’artificio
Bizzarrone (Como) - A quattro anni da quell’incidente, quando l’esplosione di un fuoco di artificio avvenuta durante una festa di piazza aveva causato conseguenze gravissime a un bimbo ora dodicenne, ieri sono stati condannati due dei tre imputati rimasti a processo: il sindaco di Bizzarone Guido Bertocchi, 54 anni, a sei mesi di reclusione, e il comandante della Polizia Locale Angelo Fagiani, 54 anni, a tre mesi. Assolto Sergio Sassi, 76 anni di Bizzarone, responsabile del comitato organizzatore della serata. Il giudice di Como Walter Lietti, ha sostituito le pene detentive in pecuniarie, rispettivamente di 45mila e 22mila e 500 euro, concedendo la sospensione condizionale della pena, subordinata alla liquidazione di una percentuale (20 per cento per il sindaco, 10 per cento per il comandante) della provvisionale stabilita dal Tribunale per il bimbo e i genitori, tutti costituiti parte civile con l’avvocato Davide Giudici: 50mila euro a testa per i genitori, 300mila per il bimbo.
Danni la cui liquidazione complessiva dovrà essere assolta in sede civile. Assolto per non aver commesso il fatto Sassi, mentre in precedenza aveva patteggiato Pietro Masciocchi, 80 anni di Venegono Superiore, titolare dell’impresa che stava esplodendo i fuochi: un anno e quattro mesi di reclusione, con pena sospesa, dopo aver risarcito 50mila euro. Infine erano già usciti dal processo Claudio Alberto Citterio, 50 anni di Tradate e Nello Sergentoni, 42 anni di Gorla Minore, tecnici incaricati del posizionamento delle batterie di sparo dei fuochi, che avevano patteggiato un anno di reclusione con pena sospesa. L’infortunio era avvenuto la sera del 14 agosto 2017, durante la manifestazione "Bizzarone estate", quando un fuoco d’artificio sfuggito al controllo, aveva colpito alle gambe il bimbo, che all’epoca aveva 8 anni, seduto con i genitori, in prima fila.
Un fatto grave che suscitò nel Comasco un vasto clamore, all’epoca dei fatti. In relazione anche alla giovanissima età del ferito, oltre che dei genitori che assistevano allo spettacolo pirotecnico con lui. L’ordigno, dopo aver seguito inaspettatamente una traiettoria rasoterra, si era diretto verso il pubblico. Gli aveva provocato una lesione permanente alle ossa, che, a quattro anni di distanza, ancora non gli ha consentito di recuperare completamente le condizioni di salute: quella sera era stato portato a Niguarda, sottoposto a un intervento chirurgico nel tentativo di salvargli la gamba, le cui condizioni erano apparse ai medici irrimediabilmente compromesse.
Poco alla volta il bimbo ha parzialmente recuperato la funzionalità dell’arto, facendo i conti quotidianamente con cure e fisioterapia. Anche i genitori avevano riportato ferite gravi da ustione, ma le conseguenze erano state meno compromettenti. Tutti gli imputati, erano stati accusati in virtù della responsabilità legata al ruolo che ricoprivano nell’organizzazione della serata e nella garanzia di aver adottato tutte le condizioni di sicurezza mentre si svolgeva lo spettacolo pirotecnico.