Dopo due anni di rinvii è iniziato il processo ai tredici membri del Veneto Fronte Skinheads, gruppo che si autodefinisce associazione culturale di stampo neo-fascista che nel 2017 fece irruzione al Chiostrino Artificio durante una riunione della rete Como senza frontiere. Nel corso della prima udienza c’è stata la costituzione delle parti civili e il giudice Emanuele Quadraccia ha rimandato per l’esame degli atti al prossimo 14 dicembre quando si dovrà decidere se concedere o meno il rito abbreviato. In attesa della decisione dei giudici si è mobilitata la piazza, grazie all’intervento di Rifondazione Comunista, Giovani Comunisti, Sinistra Italiana, Anpi, Arci, Cgil, Luminanda e altre associazioni che ieri hanno manifestato di fronte al porticato di San Francesco, di fianco al tribunale, per esprimere la loro solidarietà all’associazione Como Senza Frontiere.
Ha partecipato alla manifestazione anche Saverio Ferrari, fondatore dell’Osservatorio democratico sulle nuove destre che ha ricordato come in Italia negli ultimi anni si sia assistito a un aumento dei movimenti di estrema desta, se non apertamente fascisti o addirittura nazisti, attivi su piazza importanti come Roma. " Di queste formazioni molto sono state sciolte grazie alla decisione del Governo o all’intervento della magistratura - ha ricordato - La conferma del fatto che se c’è la volontà è possibile arrestare le derive antidemocratiche".