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Appiano Gentile, sei Daspo ai tifosi dell'Inter ammassati fuori dal centro Suning

Lo scorso 7 marzo in 400 avevano ignorato le norme anti Covid, alcuni di loro erano già stati oggetti di provvedimenti interdittivi

Gli assembramenti sono avvenuti all'ingresso del centro Suning

Appiano Gentile (Como), 4 luglio 2020 - Tifosi sfegatati, multati e sottoposti a Daspo quelli dell'Inter che lo scorso 7 marzo si erano ritrovati in 400 di fronte ai cancelli dell'ex Pinetina, oggi Centro Sportivo Suning per incitare i loro eroi che il giorno dopo avrebbero affrontato, a porte chiuse, la sfida in trasferta contro la Juventus. Nonostante fossero già in vigore le norme sul distanziamento sociale i 400 tifosi non hanno esitato ad avvicinarsi gli uni agli altri senza mascherina, intonando cori al transito del pullman della società e accendendo anche dei fumogeni

Nei giorni successivi, grazie alle riprese effettuate dal personale della Polizia scientifica di Como sono stati identificati 49 tifosi, la maggior parte dei quali residenti in provincia di Milano, tra questi due sono stati denunciati per possesso di fumogeni e altri due avevano un Daspo in atto. Ai quattro denunciati se ne sono aggiunti altri due e per altri quattro ultras sono in corso aggiornamenti. 

I tifosi che sono stati già raggiunti dalla notifica del provvedimento hanno un’età compresa tra i 25 e i 44 anni, vedranno preclusa la possibilità accedere ai luoghi dove si svolgono manifestazioni sportive per un periodo che varia da un minimo di un anno ad un massimo di cinque anni, con l’obbligo di permanere, tre ore prima e tre ore dopo l’incontro di calcio, al di fuori della zona perimetrale lo stadio, a loro interdetta per tutta la durata del provvedimento. Tra questi due manifestanti già sottoposti a Daspo, per la durata di cinque anni, nel 2016 dal Questore di Frosinone, per i quali stato emanato un nuovo provvedimento di aggravamento della medesima durata con l’obbligo di firma.

Tra i provvedimenti emessi dalla Divisione Anticrimine ve ne sono due che sono frutto dell’applicazione del c.d. “Daspo. fuori contesto”, destinato a soggetti che negli ultimi cinque anni sono stati denunciati o condannati per reati, ben individuati dalla norma, e comunque indicativi di “una personalità violenta”. In questo caso la durata quinquennale e l’obbligo di firma sono stati imposti dal fatto che i due destinatari avevano raccolto negli anni della loro militanza come ultras complessivamente cinque pregressi provvedimenti Daspo. per comportamenti violenti allo stadio.