Amianto, spietato killer silenzioso . Colpito chi vive vicino alle aziende

Nel Bresciano si iniziano a registrare casi di mesotelioma in persone che non hanno lavorato nelle fabbriche. Il medico del lavoro Siria Garattini: "Esposizione ambientale come avvenuto a Casale Monferrato" .

Amianto, spietato killer silenzioso . Colpito chi vive vicino alle aziende

Amianto, spietato killer silenzioso . Colpito chi vive vicino alle aziende

Un killer silenzioso che continua a colpire non più solo i lavoratori. Ora nel Bresciano iniziano a vedersi casi di mesotelioma in persone che non hanno lavorato direttamente nelle fabbriche dove si lavorava l’amianto, ma che abitavano nei dintorni. "Come avvenuto a Casale Monferrato - spiega Siria Garattini, medico del lavoro che collabora con lo sportello amianto avviato da Cgil Brescia - anche qui, nel Bresciano, stiamo osservando casi di mesotelioma legati ad esposizione ambientale, di persone che vivevano vicino alle aziende in cui si lavorava amianto". Nel Bresciano, in particolare, erano due le aziende, la SIl a Verolanuova e la Frendo a Orzinuovi, mentre nel Basso Sebino era la Colombo ad occuparsi della filatura, ad esempio per i guanti in amianto, prima della legge del 1992 ha messo al bando questo materiale cancerogeno. Se ancora oggi c’è un’attenzione alle coperture in amianto (per quanto non ci sia un obbligo di smaltimento), si è invece un po’ persa la memoria di altri manufatti in cui pure era presente l’amianto. "I pavimenti in linoleum, ad esempio, lo contenevano, così come molti elementi usati in edilizia - sottolinea Garattini -. Per questo oggi la preoccupazione è per chi si occupa di ristrutturazioni, bonifiche: i lavoratori devono essere protetti". Per far conoscere meglio i rischi dell’amianto, la Cgil Brescia ha portato in città la mostra ‘Bastamianto’, rimasta fino a ieri ed ora pronta a tornare a Firenze. "Vogliamo che i giovani siano formati - spiega Antonella Albanese, della segreteria del sindacato - perché riconoscano i pericoli e si evitino gli errori del passato".

La globalizzazione, infatti, rischia di erodere gli sforzi fatti in Italia per mettere al bando questo materiale: in India, Brasile, esistono miniere di amianto a cielo aperto e spesso la presenza di questo materiale non è dichiarata all’interno dei manufatti. "Nel 2017 - spiega Garattini - l’Agenzia delle Dogane ci ha contattati per una partita di auto arrivate dalla Cina e destinate ad una concessionaria di San Zeno, con guarnizioni del motore in amianto".