Como – Si deve essere ricchi per affittare casa a Como dove, per colpa del turismo con il proliferare degli affitti brevi e la vicinanza del confine, nell’ultimo anno chi è in cerca di alloggio si è visto chiedere il 23% in più. Il costo medio di un appartamento in città è di 17,20 euro al metro quadro al mese, in pratica per 100 metri quadri serve uno stipendio e non basta neppure considerando spese condominiali e utenze, per non parlare delle rate anticipate che costringono gli aspiranti inquilini a chiedere un prestito in banca.
Se i costi maggiori si toccano in città murata e sul lungolago, con prezzi che lievitano a 21,30 euro al metro quadro, non va meglio in periferia, a Sagnino e Tavernola ad esempio, dove è impossibile trovare casa in affitto a meno di 15,40 euro al metro. In base ai dati raccolti da Idealista, Como è seconda solo a Milano in Lombardia per la classifica del caro affitti, ben al di sopra di Bergamo, dove un appartamento si trova a 12,20 euro al metro quadro, Brescia (11,20), Lecco (10,60) e Varese (10,80). In dieci anni i prezzi sono raddoppiati, passando da 9,60 euro al metro a 17,20, con buona pace degli stipendi rimasti praticamente gli stessi.
“Il nostro centro d’ascolto – spiega Rossano Breda, responsabile della Caritas Diocesana – ha rilevato nel 2023 un aumento di richieste per l’emergenza abitativa. Le difficoltà più comuni emerse sono legate al pagamento del canone di locazione a motivo della fragilità economica, spesso dovuta agli stipendi troppo bassi e ai canoni troppo alti, anche 900 euro per un monolocale a Como, alla difficoltà a pagare la cauzione per mancanza di liquidità o di trovare una casa in locazione in presenza di contratti precari, a tempo determinato, stagionali”.
Per gli stranieri immigrati, anche con un regolare contratto di lavoro, trovare casa è un’impresa disperata, perché i proprietari preferiscono i turisti e gli affitti brevi. “Gli alloggi disponibili scarseggiano e vi è un alto numero di appartamenti inagibili per i quali non c’è un piano di recupero. Coloro che hanno un’abitazione in cui vivere a volte accettano, per necessità e disperazione, irregolarità contrattuali. Spesso abitano in case fatiscenti”. La conseguenza è che aumentano gli sfratti, per questo Fondazione Caritas promuove il Progetto Casa, piccole unità abitative offerte dalle parrocchie. Secondo il sindacato degli inquilini della Cisl, in città ci sono più di 200 alloggi pubblici sfitti o inagibili. Nel 2023 le domande avanzate all’Aler dai cittadini a Como sono state 443, a fronte di soli 68 alloggi assegnabili.