Presunti abusi in Vaticano: il processo arriva a Como

Il gup di Roma ha acconsentito alla richiesta dei difensori dei due religiosi Oltretevere. don Martinelli rischia una condanna a sei anni per violenza carnale

Don Gabriele Martinelli potrebbe comparire anche di fronte ai giudici di Como

Don Gabriele Martinelli potrebbe comparire anche di fronte ai giudici di Como

Como -  Sono stati trasmessi alla Procura di Como gli atti per gli abusi sessuali nel Preseminario San Pio X in Vaticano, già al centro del processo in corso in Vaticano, per volere di Papa Francesco che aveva modificato anche i termini della prescrizione per poter sottoporre a giudizio don Gabriele Martinelli, accusato delle violenze, e don Enrico Radice, rettore del preseminario, imputato per favoreggiamento nei suoi confronti. La decisione è stata presa dal gup del tribunale di Roma, accogliendo l’istanza avanzata dalla difesa dell’imputato, nel corso dell’udienza preliminare ha disposto la trasmissione del fascicolo a Como. La Procura capitolina a gennaio scorso aveva chiuso le indagini sui presunti episodi di violenza sessuale avvenuti tra il 2010 e il 2012.

Nella vicenda è indagato anche il monsignore Enrico Radice, ex rettore del Preseminario, accusato di concorso in violenza sessuale: secondo gli inquirenti sarebbe stato a conoscenza dei fatti ma non avrebbe fatto nulla per impedirli né avrebbe denunciato. Anche se i presunti abusi, consumati dal 2010 e il 2012, sono avvenuti nella Città del Vaticano le autorità italiane hanno proceduto nei loro confronti in base al principio che un reato, anche se compiuto all’estero, può essere perseguito in Italia se chi lo compie vi si rifugia. Il trasferimento del fascicolo a Como è stato richiesto dalla difesa di don Martinelli e don Radice, nel corso della prima udienza al tribunale di Roma, facendo valere il principio del favor rei in base alla residenza dei loro assistiti.

Se il processo penale a Como potrebbe iniziare nel 2022 quello in corso in Città del Vaticano, iniziato un paio di anni fa, volge ormai alle sue battute conclusive. A fine luglio il Promotore di Giustizia della Santa Sede Roberto Zannotti, che è l’equivalente del nostro pubblico ministero, ha chiesto la condanna a sei anni per don Gabriele Martinelli, oggi quasi 29enne, per atti di violenza carnale aggravata e atti di libidine aggravati, e quattro anni per don Enrico Radice, 71 anni, imputato per favoreggiamento. Nello specifico, Zannotti ha chiesto 8 anni di reclusione, ridotti a 4 anni, per don Gabriele Martinelli per il reato di violenza carnale aggravata e altri 4 anni di reclusione, ridotti a 2, per atti di libidine aggravati. Quindi un totale di 6 anni di reclusione, ridotti a motivo della minore età dell’imputato all’epoca dei fatti, mentre per l’ex Rettore del Preseminario, monsignor Radice, imputato per favoreggiamento, sono stati chiesti 4 anni di reclusione. Nell’ordinamento penale vaticano infatti non è previsto il reato di concorso in violenza sessuale, per il quale aveva indagato la Procura di Roma e ora quella di Como.