
Mika (vero nome Michael Holbrook Penniman Jr.) 41 anni
Gardone Riviera (Brescia) – Il Vate e il Camaleonte. Il Vittoriale aspetta domani Mika in concerto sotto la luna di Gardone per creare un mix identitario tra il decadentismo glam-indie dell’autore di “Grace Kelly” e le memorie dannunziane di quell’angolo di Lago. A differenza di tanti altri protagonisti del cartellone di Tener-A-Mente, infatti, il cantante anglo-libanese ha sempre fatto del motto di Marvin Gaye “ovunque poso il mio cappello, quella è la mia casa” un credo assoluto. “In Italia sono italiano, in Francia sono francese, ma negli Stati Uniti sono inglese e nel Regno Unito americano... troppo espressivo e troppo poco british, secondo alcuni. Primo fra tutti il Telegraph, che mi ritiene troppo latino”. Ecco perché dice di trovarsi sempre bene da noi. “L’Italia è l’Italia, con quella gioiosa forma di convivenza tutta sua pure quando si litiga. Questo anche se il paese è entrato nella mia vita in un secondo momento rispetto Inghilterra, Francia e Stati Uniti. Pure linguisticamente, se è vero che riuscivo a cantare Scarlatti a teatro, ma non ad ordinare un caffè al bar. Quando la lingua me l’ha finalmente permesso, mi sono inventato per due anni un impegno fisso a pranzo ogni giovedì con Dario Fo, grande maestro che avevo studiato a scuola. Da questa frequentazione è nata pure l’idea di uno spettacolo tv intitolato ‘La fine del mondo - apres le deluges’ poi rimasto nel cassetto”.
Questa incapacità cronica di trovarsi lì dove lo si aspetta è l’aspetto più eclatante della multiforme personalità di Michael Holbrook Penniman Jr. (“ma un’ora dopo avermi messo al mondo mia madre già mi chiamava Mika”) fin da quando, ad otto anni, apparve sul palcoscenico della Royal Opera House cantando nel coro de “La donna senz’ombra” di Strauss, ritagliandosi poi a 15 i panni di protagonista nella produzione di “The Pilgrim’s Progress” di Vaughan Williams, sempre alla ROH. “Mi considero un musicista che crea musica, va in tour, fa programmi televisivi, scrivere articoli per i giornali, inventa programmi radio” ammette. “Se facessi le stesse cose pure tra cinque anni vorrebbe dire che non sono cambiato e mi troverei terribilmente noioso”.
Nel 2008, Holbrook Penniman ha tenuto il suo primo concerto in uno stadio, al Parco dei Principi di Parigi, e nel 2012 è stato insignito del titolo di Cavaliere dell’Ordine delle Arti e delle Lettere dalla Repubblica Francese. In Italia, ha fatto il giudice su SkyUno “X-Factor”, condotto su Rai2 due edizioni di “Stasera a casa di Mika” e una di “Mika love Paris”, presentato su RaiUno, oltre che gli ultimi David di Donatello, l’Eurovision Song Contest 2022 assieme ad Alessandro Cattelan e Laura Pausini (proprio lui che, contattato due volte dalla BBC per rappresentare il Regno d’Albione sul palco della più televisiva vetrina pop al mondo aveva cortesemente declinato l’invito definendo i frizzi e lazzi eurovisivi “shit music”). E se gli chiedi chi potrebbe interpretarlo in un ipotetico film sulla sua vita risponde Hilary Swank, sempre che Johnny Deep non sia disponibile.