Vobarno (Brescia), 13 settembre 2024 – Esce per una battuta di caccia al cinghiale, cade, preme inavvertitamente il grilletto del fucile e muore. Tragica fine nelle scorse ore per un trentasettenne cacciatore di Vobarno. Gabriele Mainetti, classe 1987 - questo il nome della vittima - ha perso la vita così, per un tragico incidente che ha sconvolto la sua famiglia, gli amici e la comunità valsabbina. La terribile fatalità almeno è l’ipotesi più accreditata dagli investigatori. L’uomo, sposato e padre di due figli, era uscito da casa con la doppietta in spalla nella serata di giovedì, poche ore dopo l’apertura della stagione venatoria. Allarmata perché non rincasava e non riuscendo a mettersi in contatto con lui in alcun modo, la moglie l’altroieri sera ha chiamato il 112.
L’indagine
La macchina delle ricerche si è messa immediatamente in moto. I carabinieri della Compagnia di Salò ieri mattina hanno rinvenuto in un campo al limitare del bosco nella frazione Degagna l’auto parcheggiata dal cacciatore, e a poca distanza il corpo. Appassionato soprattutto di caccia al cinghiale, chi indaga ritiene che Gabriele Mainetti possa essere scivolato durante l’appostamento a una preda. Ha perso l’equilibrio, è caduto e per sbaglio si sparato. L’impatto con il suolo avrebbe fatto partire un colpo che l’ha raggiunto dritto alla testa, uccidendolo sul colpo. Il caso è al vaglio dei militari guidati dal capitano Giacomo Tessarolo, che escludono l’intervento di terze persone nel dramma e al momento anche la pista del gesto estremo, a sostegno della quale non sono stati trovati riscontri. Una tragedia durante un’attività sportiva che amava in mezzo al verde e alla natura.