BEATRICE RASPA
Cronaca

Video senza velo su Tik Tok. Picchiò la figlia 16enne: papà a processo per lesioni

Brescia, il 45enne egiziano aveva aggredito la ragazza per il filmato sui social. La giovane dopo un periodo in comunità è tornata a vivere in casa

Nel febbraio 2023 un papà egiziano 45enne, di casa con la famiglia a Brescia aveva messo le mani addosso alla figlia che quel giorno aveva “marinato” la scuola e si era invece dedicata a scattarsi selfie per poi pubblicarli sui social

Nel febbraio 2023 un papà egiziano 45enne, di casa con la famiglia a Brescia aveva messo le mani addosso alla figlia che quel giorno aveva “marinato” la scuola e si era invece dedicata a scattarsi selfie per poi pubblicarli sui social

Brescia – Aveva picchiato la figlia sedicenne, stando all’accusa per un video pubblicato su Tik Tok in cui lei appariva senza velo e con la pancia scoperta. Ora il padre è a processo per lesioni. Mentre lei, la ragazza, dopo un periodo trascorso in comunità, è tornata a vivere a casa. La storia è del febbraio 2023: un papà 45enne dell’Egitto, di casa con la famiglia a Brescia, aveva messo le mani addosso alla ragazzina, una studentessa che, pare, quel giorno aveva “marinato” la scuola e si era dedicata a un’attività che va per la maggiore: filmarsi e scattarsi selfie e poi pubblicarli sui social.  

Nello specifico, un video su Tik Tok indossando una maglietta corta, con l’ombelico in vista e zero abiti tradizionali. Il web aveva diffuso quell’atto ingenuo in tutto il mondo, e qualche parente che vive in Egitto, scandalizzato, si era preso la briga di allertare il padre 45enne. L’uomo aveva sfogato la propria rabbia prendendo la giovane a schiaffi e pugni davanti alla moglie e agli altri figli. La ragazzina era però riuscita a chiedere aiuto inviando un messaggio Whatsapp a una sua amica, che aveva chiamato il 112.

I carabinieri trovarono la studentessa sotto shock, con i segni delle percosse sul viso e sul corpo. “Ha detto che voleva ammazzarmi” dichiarò lei, cresciuta a Brescia e con il desiderio di vivere libera. La ragazza finì in ospedale prognosi, un paio di settimane - e poi fu sistemata in una comunità protetta. Il genitore, invece, che pure ammise l’aggressione, spiegando di aver punito la figlia non già perché nei video appariva vestita in modo sconveniente ma perché le era stato vietato di pubblicare immagini di sé in rete, fu denunciato.

La pm Victoria Allegra Boga ha indagato sul contesto di presunte violenze pregresse, senza tuttavia trovare riscontri in tal senso sebbene abbia accertato un conflitto culturale tra la ragazzina, ribelle e poco incline alle “regole”, e il genitore, più tradizionalista. L’ipotesi di maltrattamenti è stata archiviata. La procura ha però citato a giudizio il papà 45enne per lesioni, e il processo, dopo un’udienza predibattimentale, entrerà nel vivo il 13 dicembre. Nelle scorse settimane intanto la tensione in famiglia pare essersi stemperata, tanto che ragazza è tornata a casa con il padre.