Un via libera basato su una relazione paesaggistica lacunosa, che non indicava neanche il numero esatto di gelsi da mantenere. Per questo, secondo il comitato dei cittadini che ha raccolto le firme per salvare i gelsi di Urago Mella dalla realizzazione di un immobile a ridosso del Parco delle Colline, l’autorevolezza della Commissione comunale paesaggio è "irrimediabilmente compromessa" e le dimissioni dei componenti sarebbero "dovute". A suscitare indignazione, le parole dell’assessora all’Urbanistica Michela Tiboni, secondo cui i gelsi non sono monumentali e ci sono diritti edificatori da rispettare. La prima firmataria, Alessandra Mollica, oltre a sottolineare lo sgomento per le parole sul comitato ("siamo stati rappresentati come un gruppo di livorosi che si oppone pregiudizialmente ai diritti edificatori dei privati, soprattutto se vicini di casa"), evidenzia due punti chiave della vicenda. Innanzitutto, il ruolo della commissione paesaggio. "Ha espresso un parere favorevole a un documento che nemmeno cita tutti gli esemplari presenti e si basa su una rappresentazione ambientale omissiva e non precisa. La Commissione Paesaggio opera in questo modo su tutte le pratiche?". Quanto ai diritti edificatori, il comitato evidenzia responsabilità politiche: "Il permesso a costruire in via Campiani è stato reso possibile (ma il Tar dirà se ciò lo è in astratto) dalla Quarta Variante del Pgt a firma dell’amministrazione Castelletti/Tiboni". Se avesse voluto, l’amministrazione avrebbe fatto valere dei correttivi interpretativi, "riconoscendo che non si costruisce fino alla “riga rossa“ del Parco delle Colline con soluzioni rocambolesche pur di raggiungere il risultato". F.P.
CronacaVia libera a una relazione "lacunosa": "La commissione paesaggio si dimetta"